Parrocchia Mosso Santa Maria

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Venerdì Santo 2010


Una storia sotto giudizio

Il Biellese è colpito in modo duro dalla crisi che comunque si fa sentire su tutto il territorio della nostra nazione. Tuttavia in questo Biellese, in cui viviamo, la crisi ci tocca da vicino e per certi versi sembra inesorabile nei confronti di questa terra.
Sono cadute le sicurezze che costituivano la garanzia di questa terra: le fabbriche…terra fondata a garanzia su primati tessili e lanieri….quindi è caduta la garanzia economica di questa terra! Una terra che si reggeva sull’orgoglio di lavoro e denaro, come forze garanti il benessere dei suoi abitanti. E’ quindi facile affermare, senza paura di sbagliarci, che il denaro è la forza che ha garantito il Biellese sino ad oggi! Obiettivo su cui la storia del Biellese ha investito le proprie energie fino ad oggi…obiettivo che è sempre stato il miraggio in questa terra ed è riuscito a creare quella mentalità di "grande Culto" al denaro, dichiarandolo il dio del progresso e della stabilità. Quanti santuari del denaro sono nati! Quanti ancora sono in attesa di essere innalzati!
Oggi il grido che si innalza anche da questa terra è ormai diffuso:
CRISI…DECADENZA….DISORIENTAMENTO……INSTABILITA’.
Ma perché tutto questo?
Certamente la situazione spinge verso un orizzonte che a stento potrebbe lasciare intravedere una risposta di speranza! E’ pur vero che la situazione, anche se vissuta nello sforzo di contenerla…è davvero tragica per questa terra….che orgogliosamente ha sempre difeso la sua identità, cercando di dichiararsi sempre indipendente e sufficiente a se stessa.

E’ doveroso per noi cercare di dare una risposta alla tragicità di questo momento.
Da dove incominciamo?

Dobbiamo partire dalla presa di coscienza di questa situazione….dello stato di tragicità che però aspira e chiede di potersi elevare per trovare la speranza che rassicura…


Ogni volta che avviene la tragicità di questi momenti, come quelli che si stanno abbattendo su questa terra, è il ripetersi nella storia di un "GIUDIZIO" che si abbatte sugli uomini e sulle loro imprese. E’ il Giudizio che fa giustizia, in quanto dichiara l’inconsistenza delle imprese umane, perché l’uomo ha voluto dare consistenza alle sue imprese con ciò che è solo relativo. E’ solo il potere mistificatore dell’uomo che può dichiarare sicurezza, progresso, garanzia la forza del denaro e ciò che con esso si può realizzare….è lo spirito idolatra dell’uomo.
Anche se l’uomo investe tutta la sua storia su imprese rassicurate dal denaro, deve prepararsi al "grande Giudizio" che le sue stesse opere faranno su lui…perché nessuna opera dell’uomo può garantire sicurezza all’uomo….è il tremendo giudizio che viene dalla storia stessa quando non è più in grado di garantire e schiaccia così l’uomo e lo riduce alla "disperazione".

L’Apocalisse, libro della Scrittura, fa gridare ad un angelo la spiegazione di questa decadenza:
" Babilonia la grande è caduta!
I mercanti della terra piangono e gemono su di lei,
perché nessuno compera più le sue merci: carichi d’oro, di lino, di seta…..i frutti che ti piacevano tanto, Babilonia!
Quel lusso e quello splendore sono perduti per te!
I mercanti, divenuti ricchi per essa si tengono a distanza per timore della stessa sorte….
Guai! Guai grande città!

Ogni volta che avviene il "grande giudizio" è dolore per tutti coloro che hanno creduto allo splendore delle grandi imprese costruite dall’uomo con la forza del suo denaro!
Qualcuno ci deve liberare da questo giudizio che il denaro, l’ambizione dell’uomo ha fatto piombare su questa terra.


Ci vuole un’altra storia che ci garantisca e ci strappi dal tremendo giorno dell’ira….quello che stiamo vivendo….e quello che continuerà a ripetersi se nulla cambiamo.
Ma noi sappiamo che il punto di riferimento è Dio, solo Lui potrà salvarci ogni volta che si avvererà il giorno in cui  la storia dell’uomo si ergerà a giudizio dell’uomo stesso che l’ha costruita.
Sì…..Dio! Ma in una terra abituata a  trattare il denaro come un dio, come potrà pensare a un Dio che non è denaro? A un Dio che non è impresa? A un Dio che non è ricchezza di cose ? A un Dio che non è garanzia di fama o di notorietà?
Ma nel Biellese, Dio ci può stare?
E’ una domanda abbastanza inquietante, perché solo Dio può liberarci dal giudizio della storia….ma lo sappiamo riconoscere per rivolgerci a Lui? In questa terra Biellese è possibile credere che Lui solo potrà dare garanzia alla nostra storia?

Dio visita la nostra storia.

Non è l’ambizione dell’uomo e tanto meno il denaro che può fermare comunque l’entrata di Dio nella storia dell’uomo. E’ avvenuto proprio così anche la prima volta in cui Dio ha voluto diventare parte della storia dell’uomo.
E’ stato un giorno di quelli che vedevano regolarmente l’ambizione romana basata sul potere, sullo sfarzo, sulla ricchezza, sul denaro….un giorno segnato anche dall’ambizione di chi aveva trasformato la religiosità in una ragione di potere: la gerarchia del tempio: sommi sacerdoti, scribi, farisei….il sinedrio. In uno di quei giorni cominciò ad echeggiare una voce diversa dalle solite:
" Lo Spirito del Signore è sopra di me…
Mi ha mandato ad annunciare ai poveri la lieta novella,
a ridare la vista ai ciechi,
la libertà ai prigionieri e proclamare un anno di grazia del Signore….


E’ conosciuto come Gesù di Nazareth….e quel giorno disse una cosa che ha stupito:
"liberare i prigionieri" !
Chi saranno?   Sono gli schiacciati  da quella storia costruita sul potere dell’uomo….e Gesú è venuto a dare forza a chi si vuole sottrarre a questa storia per non essere schiacciati dal Giudizio che castigherà questa storia…..e quel Gesù afferma che agirà con la forza di Dio, Colui che Unico può sottrarre la storia alla  tragicità del Giudizio.
Così questo uomo mostra il suo coraggio: vivrà da uomo in questa storia di uomini ma ponendo Dio a sostegno del suo esistere. Così dichiara di appartenere a Dio…di essergli Figlio.
Ma la cosa strepitosa è che chi ha sete della sua liberazione lo cerca, lo segue, vuole stare con Lui…hanno intuito che in Lui davvero c’è il vero Dio, quello che garantisce la storia dell’uomo.
L’acclamazione della folla è acclamazione a Dio che agisce in Gesù.

                                                   
Ma come ha potuto liberare l’uomo dal giudizio della storia?

Gesù di Nazareth dedica tutta la sua vita a raccogliere gli uomini per condurli alla conoscenza di Dio, perché avvicinandosi a Dio sentissero la sicurezza della loro vita e sentissero la sicurezza della loro storia. Gesù lo grida a tutta la folla che lo segue:
" Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi
e io vi ristorerò".
Stanchezza e fatica di rimanere in questa storia  fatta dai poteri umani….ma con Lui l’uomo potrà trovare ristoro.
La pace che la folla sentiva stando con Gesù, riempiva la loro vita e gustavano un’altra storia, stare con Gesù era libertà!
Desideriamo anche noi  quello stato di pacificazione che quelle folle hanno trovato in Gesù!


Gesù e la sua storia.

L’insegnamento di Gesù portava le folle a liberarsi da quei  pesi sotto i quali la loro storia li aveva incatenati. Orientava la folla a fidarsi solo di Dio, perché è solo da Lui che deriva tutto ciò che necessita il vivere dell’uomo. Lui aveva già dato alla sua vita umana questo orientamento. Aveva già dichiarato di non voler appoggiarsi a nessun potere umano…la sua storia aveva come architetto Dio…Lui eseguiva solo ciò che era la volontà di Dio. Una vita, la sua, carica di profonda tentazione tra il potere di Dio e l’insinuazione del potere umano…tra il voler stare nella storia tracciata da Dio e quella costruita sui poteri umani, tra le promesse e il fascino della riuscita terrena e la decisa volontà di stare solo con Dio. Il Nazareno vive così e non si lascia abbindolare dalle promesse della storia degli uomini. Ma sempre nella gioia, perché gioia per Lui era compiere il volere del Padre suo.
Dura lotta, ma gioiosità profonda….sono le note che avvolgono il cuore di quell’uomo di Nazareth. Quelle note che Lui è venuto a dare a chi vuole sfuggire il duro Giudizio della storia.
Fatica e gioia .
Ma un giorno….l’uomo di Nazareth ha radunato quei 12 che si era scelto per seguirlo e affinché imparassero a vivere la storia come ha fatto Lui, e a  loro volta insegnassero agli uomini questa stessa storia, che è la storia di Dio, e ha confidato loro una sconvolgente notizia: i poteri forti hanno deciso di ucciderlo, perché sta dando fastidio alla loro storia….Gesù ormai stava allontanando le folle dalla storia costruita sui poteri degli uomini….e gli uomini vanno perdendo la sicurezza della loro storia . Adesso hanno deciso: uccidiamolo !
Allora Gesù chiede ai suoi 12 di seguirlo in alcune tappe.
La prima : a cavallo di un’asina (che era la cavalcatura nobile, con cui i re facevano la loro prima entrata dopo la loro unzione) entra in Gerusalemme…..

Una tappa con cui Gesù vuole dire: La storia che vi insegno è l’Unica vera, quella che garantisce la vita degli uomini…Dio è garanzia del vivere umano, è sicurezza!  La folla lo acclama re! ….gli uomini di potere lo contestano, ma non riescono a far tacere la folla! La gente comincia a credere ad una altra storia, quella del Nazareno!

Ma per l’uomo di Nazareth incomincia l’ultima parte della sua storia terrena….lo uccideranno, perché ha voluto far conoscere il vero Dio….quello che prende le distanze da tutti i poteri degli uomini, quello che insegna all’uomo che la vera storia non è quella costruita sui poteri umani, ma è quella che scaturisce solo da Lui….questo Dio si pone come Verità..Gesù è Verità….gli uomini signori della loro storia non lo vogliono…..Gesù lo sa e allora raduna i suoi 12 a consumare la sua ultima Pasqua:
In quella cena pasquale Gesù consegna ai suoi 12 la sua storia. Lui ha finito la sua storia. Ha vissuto tra gli uomini solo per obbedire a Dio, il Padre Suo, perché tutti lo potessero conoscere e capissero che solo nel Padre si trova la sicurezza della storia umana. Adesso i suoi devono continuare la sua storia…Per questo promette ai suoi di stare nel mondo per sempre; garantisce la sua presenza ogni volta che i suoi mangiano il suo corpo e bevono il suo sangue, con la volontà di vivere la storia come la vissuta Lui….e diede lo il pane spezzato…e diede loro il calice del vino. Così chi mangia la sua carne e beve il suo sangue diventa una cosa sola con Lui…prende forza, coraggio per stare in mezzo agli uomini vivendo però secondo Lui, che è Dio….
Terminata quella cena Gesù si consegna agli uomini che lo vogliono uccidere…incomincia il cammino della sua morte…..I sommi sacerdoti, il Sinedrio….tutti d’accordo nel dichiarare la pericolosità di questo uomo, che parla di un Dio che non garantisce le fortune degli uomini…parla di un Dio che non si piega alle regole dei poteri umani che pretendono di rendere stabile la storia, parla di un Dio che prende le distanze anche dalle tradizioni religiose, come

se dicesse che Lui non è lì; parla di un Dio che non cerca il consenso degli uomini per agire……..il Sinedrio decide: UCCIDIAMOLO!

Lo portano da Pilato : flagellato, coronato di spine, percosso e preso in giro……

Caricato dalla croce…perché deve essere crocifisso…. Castigato, perché è pericoloso!
Sono arrivati al Calvario !
Eccolo! Crocifisso…e ancora preso in giro!
E sotto quella croce, sua Madre :
Sembra tutto finito !
Allora chi ha vinto?  La storia costruita su Dio o quella costruita sul potere dell’uomo?
La risposta evidente è :  quella costruita sul potere dell’uomo.
Dinnanzi alla morte di Gesù è chiaro che Lui, che ha voluto vivere tra gli uomini fidandosi solo di Dio, è stato sconfitto….ancora una volta gli uomini hanno dimostrato come sia impossibile condurre una vita solo sulla sicurezza di Dio….Gesù è stato un illuso…se non ti schieri coi poteri umani, sei sconfitto!

Sono passati pochi giorni…….una donna : Maria di Magdala dichiara di aver visto Gesù, vivo…le ha parlato, si sono parlati….è proprio Lui! E’ tornato vivo!
Non più solo Maria di Magdala…ma ormai anche i 12, anche altri più di 500 lo hanno visto….è proprio Lui; mangia con loro, mostra loro le sue ferite, ma Lui è vivo …..ma non è più afferrabile dagli uomini gode della pienezza di Dio….è spirito…ma è Lui, vivo!
Una notizia incredibile….ma è la promessa da Lui fatta : "Sarò con voi sino alla fine del mondo"
Gesù è tornato….ha voluto tornare perché l’uomo di sempre potesse vivere la storia come Lui.
In Lui la storia si pone fuori dalle ambizioni degli uomini…




Sono cadute le sicurezze che costituivano la garanzia di questa terra: le fabbriche…terra fondata a garanzia su primati tessili e lanieri….quindi è caduta la garanzia economica di questa terra! Una terra che si reggeva sull’orgoglio di lavoro e denaro, come forze garanti il benessere dei suoi abitanti. E’ quindi facile affermare, senza paura di sbagliarci, che il denaro è la forza che ha garantito il Biellese sino ad oggi!
Ma ora dove vuoi andare?
Vuoi ancora riorganizzarti con le stesse logiche che oggi sono in decadenza o vuoi finalmente riconoscere quel Gesù che ti insegna una storia nuova, quella che ti abitua a fidarti di Lui e non più delle illusorie promesse di chi ti vende le proprie ambizioni come garanzie di stabilità della tua storia!
Oggi, al Biellese è richiesta la forza di cercare il Risorto e porlo a fondamento di una nuova storia da incominciare in mezzo al crollo di potenze giudicate dal Grande Giudizio della storia….
Oggi è richiesto il coraggio di gridare che Lui è in mezzo a noi…Lui che ha detto: " Chi non raccoglie con me disperde"  " Senza di me non potete fare nulla"….


 
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