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I libri antichi: catalogo
Durante la preparazione del sito, dopo aver constatato l’ordine della biblioteca più recente, catalogata e sistemata con estrema cura, ho dovuto constatare anche l’abbandono più assoluto in cui giaceva l’altra, la più preziosa e la più interessante. Mi proposi allora di sistemarla il più presto possibile: è stata un’esperienza completamente nuova che mi ha fatto riflettere sulle fatiche dei nostri padri per potersi apprestare alla cultura e poi alla lettura e all’interpretazione dei Testi Sacri.
Oggi è tutto facile, basta schiacciare un tasto e il sapere si dispiega sotto i nostri occhi; una volta non era proprio così: a parte la fatica di dover leggere in luoghi bui e illuminati solo dalla luce fioca di una candela o di un lume a olio; a parte le camere fredde e poco accoglienti, a parte il cibo scarso che rendeva ancora più rigido e gelido lo studio inerte, ma i libri… un’impresa a conoscerli e a interpretarli: innanzi tutto rigorosamente in latino per poter raggiungere tutti, poi austeri, pesanti, sacri e intoccabili, perché rari e aperti alla ricerca di tante altre mani, di tanti altri spiriti assetati di sapere.
E se questa era la fatica nel 1500, come doveva essere
stata laboriosa la ricerca mille anni prima, quando non c’era neppure la carta, ma si usavano pergamena e papiro spesso semplicemente arrotolati: non libri ma rotoli!
Oggi c’è chi minimizza o semplicemente dimentica spesso l’opera millenaria di quella Cultura, più cultura della nostra, ricamata frequentemente di chiacchiere e di parole inutili, tutta intenta a fare colpo con notizie e interpretazioni sensazionalistiche; una Cultura, la prima, che, se non ci fosse stata, oltre a perdere il tesoro delle Lettere Antiche e Medioevali, non saremmo neppure in possesso dei Testi Sacri, della Bibbia insomma.
Quella Cultura era nascosta nell’umiltà delle biblioteche, degli archivi e dei chiostri, nei silenzi di uno studio indefesso, perseverante e fruttuoso di chi ha operato prima di noi.
(Clicca sopra l'immagine per ingrandire)
Proviamo a fermarci qualche volta e a valutare il tesoro che ci è stato consegnato e che noi oggi trattiamo così facilmente tra le nostre mani; ma soprattutto teniamo conto delle vite intere trascorse a meditare la Parola di Dio con il preciso obiettivo di conoscerla e farne la Volontà.
Oggi, così, facilitati dai mezzi d’informazione, seduti comodamente al caldo, illuminati ogni ora del giorno e della notte, rifocillati se non sazi, mi chiedo se impegniamo la stessa cura e lo stesso tempo su gli stessi obiettivi di allora.
La biblioteca dei Canonici Lateranensi, assieme al resto del tesoro artistico e culturale di cui la parrocchia è in possesso, serve anche a questo: a ricordare, a recuperare la Storia, quella vera; a meditare sulle fatiche passate, su una fede caparbia e risoluta, a rapportare il tutto a un presente a volte non molto lusinghiero: che cosa potranno dire le generazioni future di noi, uomini del XXI secolo? Che cosa lasceremo a nostra memoria imperitura.
Mi sono sentito dire una volta dal solito detrattore materialone:
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Certo che hanno fatto il loro tempo e l’hanno fatto bene. Noi, il nostro, lo stiamo facendo bene nella stessa misura?
Il responsabile del sito:
Panzeca Vincenzo
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