DICEMBRE 2016
1.gio1. Is.26,1-6; Mt.7,21.24-27 Chi dice Signore a Gesù, senza l’ispirazione del Padre, non può essere sicuro di essere nella Verità; perché la conoscenza di Gesù è solo data dallo Spirito del Padre.
2.ven2. Is.29,17-24; Mt.9,27-31 La cecità simboleggiata dai ciechi guariti è lo stato dell’uomo che non riesce più a vedere la Verità del volto di Dio.
3.sab3. Is.30,19-21.23-26; Mt.9,35-10,1.6-8 Gesù è colui che porta all’uomo la certezza di avere dentro di sé la presenza di Dio: è la remissione dei peccati .
4.sab3ore17. Is.11,1-10; Rm.15,4-9; Mt. 3,1-12. Il popolo voluto da Dio è il suo popolo, quello che ha la conoscenza certa di Dio; il popolo di Dio deve essere luce a tutti i popoli: tutti potranno vedere il vero volto di Dio.
5.dom4ore8. Is.11,1-10; Rm.15,4-9; Mt. 3,1-12 Se veramente voglio dare lode al Signore e voglio che tutto avvenga nello Spirito di Gesù, allora sono certo che tutto avviene per Dio.
6.dom4ore10. Is.11,1-10; Rm.15,4-9; Mt. 3,1-12 Gesù, come uomo, come faceva a comunicarci la presenza di Dio? Lo fa non cercando più il compiacimento di se stesso, anzi pronto anche ad essere oltraggiato.
7.lun5. Is.35,1-10; Lc. 5,17-26 Ciò rende stanco l’uomo è l’esperienza dell’impossibilità di fronte alle vicende della storia; ma il senso dell’impossibilità è superabile solo in Gesù.
8.mar6. Is.40,1-11; Mt.18,12-14 La folla non si stacca da Gesù, perché sono attirati da una forza che va oltre ogni ragionamento: è la forza dello Spirito di Dio.
9.mar6biella. Is.40,1-11; Mt. 18,12-14 I piccoli sono coloro che pur vivendo in mezzo a dottrine diverse che vanno a creare dubbio o indifferenza verso il Vangelo di Gesù, mantengono la loro fedeltà.
10.mer7. Is.40,25-31; Mt.11,28-30 Il pericolo che l’uomo corre è di cadere in quella situazione in cui l’uomo si dà da fare per realizzare la sua vita e trovarsi vuoto e affaticato, perché ha perso l’obbedienza a Dio.
11.gio8ore8.immacolata. Gen.3,9-15.20; Ef.1,3-6.11-12; Lc.1,26-38 L’azione del serpente è colpire l’uomo in modo che viva la sua umanità non più nell’obbedienza a Dio, ma nel fare tutto ispirandosi solo a se stessi.
12.gio8ore10.immacolata. Gen.3,9-15.20; Ef.1,3-6.11-12; Lc.1,26-38 Maria dà all’umanità una certezza: la nostra vita può davvero essere l’immagine e somiglianza di Dio, a condizione che ci si sottomette a Lui.
13.ven9. Is.48,17-19; Mt.11,16-19 Giuda è in situazione di decadenza e lo si avverte soprattutto nel fatto che tutto è corrotto: la politica e la giustizia, perché Giuda si è allontanato da Dio.
14.sab10. Sir.48,1-4.9-11; Mt.17,10-13 La nostra fede è data dalla sicurezza con cui noi riconosciamo senza dubbi che solo in Gesù c’è la certezza di essere nella conoscenza di Dio.
15.sab10ore17. Is.35,1-6a.8a.10; Gc.5,7-10; Mt.11,2-11 Sono gli uomini che rendono impossibili le nostre situazioni, proprio perché gli uomini non lasciano più guidare la storia a Dio, perché è solo in Dio la vera pace.
16.dom11ore8. Is.35,1-6a.8a.10; Gc.5,7-10; Mt.11,2-11 Gli arroganti sono coloro che interpretano e vivono la loro vita solo in funzione del godimento terreno, perciò è dominante la convinzione che la nostra vita è ridotta all’esperienza terrena.
17.dom11ore10famiglia. Mt.13,3-9 Il seminatore Dio, il seme che viene sparso nel mondo nei vari terreni è la presenza di Gesù; i terreni sono l’umanità che accoglie in modi diversi Gesù.
18.dom11intercessione. Is.35,1-6a.8a.10; Gc.5,7-10; Mt.11,2-11La nostra storia terrena è un grande dono che Dio ci dà per darci la possibilità di raggiungerlo, per stare con Lui. Il vivere terreno però allora deve essere da Lui guidato.
19.lun12. Nm.24,2-7.15-17b; Mt.21,23-27 Vivere per Gesù significa che tutta la nostra vita terrena deve essere un mezzo col quale noi rimandiamo a Dio, perché in tutto seguiamo il suo Vangelo.
20.mar13. Sof.3,1-2.9-13; Mt.21,28-32 L’essere cristiani comporta un’obbedienza totale a Gesù; un modo totale significa che il Vangelo deve essere vissuto con tutto il nostro modo di essere e porci.
21.mer14. Is.45,6b-8.18.21b-25; Lc.7,19-23 Gesù è motivo di scandalo nel senso che davanti a Gesù il cristiano non ha più il coraggio di riconoscere in Lui la certezza assoluta della presenza di Dio.
22.gio15. Is.54,1-10; Lc. 7,24-30 All’uomo è affidata la responsabilità di essere l’immagine e la somiglianza di Dio, perciò è l’uomo che deve determinare le situazioni, perché portino l’impronta di Dio.
23.ven16. Is.56,1-3a.6-8; Gv.5,33-36 Se l’uomo arriva a riconoscere Gesù, è sicuramente il segno che è guidato da Dio, perciò è sicuramente nella salvezza: così la salvezza sta nel riconoscimento di Gesù.
24.sab17. Gen.49,2.8-10; Mt.1,1-17 Dio si è reso visibile nell’umanità di Gesù; questo però costituisce la grande difficoltà: accettare che quell’uomo di Nazareth è il Figlio di Dio.
25.sab17ore17. Is.7,10-14; Rm.1,1-7; Mt.1,18-24 Israele è stato superato dal nuovo popolo dei credenti, da coloro che vivono il Vangelo di Gesù, che è il compimento di tutta la storia, di tutte le Scritture.
26.dom18ore8. Is.7,10-14; Rm.1,1-7; Mt.1,18-24 L’apostolo è tale solo per chiamata, l’apostolo infatti è colui che ha la conoscenza perfetta del mistero di Gesù, perché la sua missione è di farlo conoscere.
27.dom18ore10. Is.7,10-14; Rm.1,1-7; Mt.1,18-24 Il vero apostolo, quando annuncia il Vangelo di Gesù, comunica la presenza dello Spirito Santo che entra in chi accoglie l’annuncio; chi non è apostolo non comunica altro che le parole, ma non lo Spirito.
28.lun19. Gdc.13,2-7.24-25a; Lc.1,5-25 E’ necessario sfidare l’impossibile umano non per una gratificazione di sé, bensì per mostrare come davvero chi è in Dio non teme nulla: tutto è a gloria di Dio!
29.mar20. Is.7,10-14; Lc.1,26-38 Maria si pone come serva: Sono colei che è solo attenta alla Parola del Signore, perché voglio fare solo quello che Lui mi chiede.
30.mer21. Ct.2,8-14; Lc.1,39-45 Elisabetta è la donna che ha in sé l’opera dello Spirito di Dio; proprio perché Elisabetta è la donna credente allo Spirito ha in sé anche il discernimento col quale sa cogliere le opere che lo Spirito compie al di fuori di lei.
31.gio22. 1Sam.1,24-28; Lc.1,46-55 Gesù è umile, perché la sua struttura è l’umiltà, nel senso che Gesù è in continuo atteggiamento di rinnegamento di se stesso, ma aperto solo a ubbidire al Padre.
32.ven23. Ml.3,1-4.23-24; Lc.1,57-66 E’ importante capire che è solo a partire dalla nostra interiorità che possiamo avere la possibilità di conoscere la via che Dio indica per il nostro agire con sapienza.
33.sab24. 2Sam.7,1-5.8b-12.14a.16; Lc.1,67-79 Dio corregge l’uomo non con il castigo, ma cercando di allontanarlo da ciò che lo renderebbe infelice. Dio dunque corregge dando all’uomo la sua Sapienza.
34.sab24ore23.notte di Natale. Is.9,1-6; Tt.2,11-14; Lc.2,1-14 In questa notte si apre il cielo più alto; cioè in questa notte ci è data la certezza della conoscenza di Dio: il bambino Gesù.
35.dom25ore8.natale. Is.62,11-12; Tt.3,4-7; Lc.2,15-20 Il Natale è il momento in cui ripercorriamo il nostro travaglio interiore all’insegna della domanda: ma sai dove è la luce? Sai come coglierla?
36.dom25ore10. Is.52,7-10; Eb.1,1-6; Gv.1,1-18 Il Natale ci pone una domanda che ancora il Signore ci pone: sai riconoscere la mia presenza nella umanità? Ma poi sai accogliere la mia presenza? O anche tu non sai accogliermi?
37.lun26. At.6,8-10.12; 7,54-60; Mt.10,17-22 Chi si immedesima nel mistero di Gesù ha una caratteristica particolare: cancellare in noi il concetto di nemico, ma sostituirlo col capire la debolezza di chi ti odia.
38.mar27. 1Gv.1,1-4; Gv.1,1-18 Il Verbo di Dio è l’essenza di Dio; perché l’uomo potesse capire l’essenza di Dio, è stato necessario che l’essenza di Dio si facesse “uomo”: Gesù; è Lui Dio con noi.
39.mer28. 1Gv.1,5-2,2; Mt.2,13-18 Il pericolo dei cristiani è perdere la capacità di affermare che si cammina nella luce di Dio solo se riconosciamo e seguiamo Gesù, che è il Cristo, perché in Lui è l’essenza di Dio: è il Verbo.
40.gio29. 1Gv.2,3-11; Lc.2,22-35 La volontà di Dio ci è data solo dalla Parola di Gesù, perché solo questa Parola ha la forza di comunicare lo Spirito di Gesù, che è l’essenza di Dio, la sua vita.
41.ven30. Sir.3,2-6.12-14; Col.3,12- 21; Mt.2,13-15.19-23 La conoscenza di Dio è lo Spirito che ti trasforma, nel senso che toglie tutto quello che in te non permette alla tua umanità di essere l’immagine di Dio.
42.sab31. 1Gv.2,18-21; Gv.1,1-18 Affermando che il Cristo è l’unica Verità di Dio, ci poniamo come occasione per far uscire alla luce la menzogna: così possiamo distinguere i credenti dagli ingannatori.
43.sab31ore17. Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21 La benedizione di Dio che deve scendere sul popolo è la sua conoscenza; ai sacerdoti è affidata la missione di benedire, cioè di dare al popolo la conoscenza di Dio.