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Il Cristianesimo
Premessa
Parlando di Cristianesimo in modo appropriato, comporta una importante sottolineatura. Il Cristianesimo cioè non può essere annoverato tra il numero delle innumerevoli religioni sia antiche che attuali.
La differenza infatti si fonda sulla specificità del cristianesimo; tale specificità si comprende solo se prima di tutto comprendiamo il senso della "religione". Essa è il modo, espresso in parole, pensieri, azioni con cui gli uomini lungo tutto l’arco della storia hanno cercato di stabilire il loro rapporto con la divinità.
Ogni religione rimane comunque immersa nel dubbio sulla identità della divinità..ne è la prova il fatto della diversità delle divinità ; rimane il dubbio dunque sulla vera strada che conduce l’uomo alla divinità…ne è prova la diversità appunto delle abitudini religiose; soprattutto rimane, di conseguenza, il dubbio sulla possibilità che l’uomo ha di poter conoscere e quindi incontrarsi con la divinità. Il tentativo di risolvere questi dubbi diventa ispirazione a stabilire preghiere, formule, riti, coi quali l’uomo crede di entrare in rapporto con la divinità ed essere ascoltato
Il Cristianesimo è invece prima di tutto " La Verita", quella cercata in modo confuso dalle altre religioni.
Infatti il cristianesimo non è religione proprio perché è la RIVELAZIONE (la conoscenza) dell’oggetto tanto desiderato dalla religione.
E’ dunque un modo improprio quello che si usa nel definire il Cristianesimo come una religione.
Da dove nasce
il Cristianesimo
Stabilito che il Cristianesimo è RIVELAZIONE, si rende necessario capire che cosa significhi la Rivelazione.
Innanzitutto la Rivelazione significa " Dio che si fa conoscere" agli uomini.
Proprio perché è la Rivelazione di Dio è necessario che questa avvenga da parte di chi ha conoscenza di Dio. E chi può conoscere Dio? non certamente un uomo, altrimenti cadremmo nuovamente nell’oscurità delle religioni. Solo Dio allora può rivelare se stesso !
Come dunque avviene che Dio si riveli all’uomo ?
Solo Uno può conoscere Dio e nello stesso momento riuscire a parlare con gli uomini, per rivelarlo; questi è GESU’ di NAZARETH, chiamato CRISTO.
Da Gesù Cristo inizia una nuova realtà : la CHIESA.
La Chiesa è l’insieme di tutte quelle persone che credono alla Rivelazione fatta da Gesù, ritenendolo sicuramente Figlio di Dio fatto uomo.
Costoro vengono chiamati "CRISTIANI", in quanto vivono in conformità alle esigenze poste da Gesù stesso, come strada sicura per raggiungere definitivamente Dio.
Gesù, ebreo.
Il Cristianesimo è dunque la vita cambiata dalla Rivelazione di Gesù Cristo; è il modo di vivere che è frutto del credere alla Rivelazione di Gesù.
La vita cambiata significa che la vita dell’umanità non può più dire di non conoscere Dio, perché Gesù lo ha fatto conoscere; vuol dire che gli uomini non possono più dire che non sanno quello che Dio vuole da loro, perché Gesù ce lo ha insegnato; vuol dire che l’uomo non può più inventarsi il modo di essere uomo, perché Gesù si è dichiarato Figlio dell’Uomo, cioè ha voluto darci il modello della vita umana, secondo il desiderio di Dio.
Gesù ha le sue radici umane nel popolo ebraico.
Egli appartiene per genealogia alla discendenza di Davide.
Gesù cresce seguendo le regole della sua gente, secondo la Legge di Mosè, quella legge che regolava la vita degli Ebrei, in tutti i suoi aspetti.
L’appartenenza al popolo di Israele ha un significato importante: Il popolo di Israele era chiamato il popolo di Dio, cioè il popolo che Unico tra tutti riteneva esserci un Unico Dio, il quale aveva parlato ai patriarchi: Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè…e per mezzo di Mosè aveva mostrato la sua potenza liberandoli dall’Egitto e dando la sua Legge ( i 10 comandamenti ).
In questo popolo dunque Dio inserisce anche il suo Figlio Gesù. Perché?
Perché Dio ha scelto Israele come la preparazione al grande momento della Rivelazione.
Tutta la tradizione del popolo di Israele era sostenuta dall’attesa del giorno in cui Dio stesso sarebbe venuto tra gli uomini ; l’attesa era chiamata Messianica, perché Dio sarebbe venuto tra gli uomini per mezzo del suo Messia. Questo nome significa semplicemente " Unto", cioè consacrato da Dio.
Il Messia avrà come compito la liberazione !
Gesù realizza appieno questa attesa, perché Egli dirà:" Io sono venuto a portare il compimento della Legge e dei Profeti"; Gesù è il Messia venuto a portare la liberazione fondamentale dell’uomo, quella che gli permette di riavere la sua origine: essere immagine e somiglianza di Dio; la liberazione portata da Gesù, il Messia, sarà dunque da tutto ciò che impedisce all’uomo di essere immagine e somiglianza di Dio: il diavolo e le sue opere.
Il Vangelo
La presenza di Gesù è " Il Vangelo", perché questa parola significa esattamente " annuncio gioioso ". Gesù è l’annuncio gioioso, tanto atteso da secoli e finalmente realizzato; è l’annuncio che deve risuonare in tutta la terra: Dio è venuto a stare con gli uomini ! Gesù è il Messia atteso dal popolo di Israele;
è il Figlio di Dio fatto uomo!
Certamente la vita di Gesù ha un brutto epilogo: viene crocifisso.
Una crocifissione che si allinea con tutte quelle che venivano compiute dai Romani per coloro che in qualche modo si rivelavano trasgressori.
Gesù è crocifisso perché i Capi del popolo giudaico lo hanno condannato, non riconoscendo in Lui il Messia e tanto meno il Figlio di Dio, ma piuttosto un bestemmiatore che tentava di calpestare la Legge e le Tradizioni giudaiche.
Questa crocifissione rimane il segno che caratterizzerà il Cristianesimo.
La croce però non viene usata dai cristiani per diffondere semplicemente una morte per sempre, ma la croce per i cristiani serve a proclamare una cosa decisamente nuova: la croce di Gesù è annuncio della sua Risurrezione, è per dire che la morte è stata appunto sconfitta con la croce di Gesù; è per dire che la via della croce è stata la strada con la quale Gesù ci ha liberati anche dall’ultimo ostacolo che poteva in qualche modo tenerci lontano da Dio: la nostra morte. Ormai infatti la nostra morte non è più per il cristiano il punto di arrivo, ma è il passaggio ad una nuova vita, quella conquistata da Gesù: la Risurrezione.
Proprio perché è risorto Gesù continua a vivere nello "Spirito".
Gesù ha insegnato a suoi apostoli che Egli sarebbe salito al Padre e avrebbe mandato lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo rimarrà sempre tra gli uomini e continuerà sempre a far sentire agli uomini la presenza di Gesù .
Gesù infatti ha promesso ai suoi apostoli " Io sarò con voi sino alla fine del mondo".
La vita dei cristiani
Gesù, mandando lo Spirito santo, dice ai suoi apostoli che lo Spirito Santo dovrà abitare "dentro all’uomo": ecco la novità che caratterizza i Cristiani: portare dentro di sé lo Spirito di Gesù.
Ai cristiani viene chiesto di accogliere lo Spirito di Gesù ! Come ?
Gesù, prima di morire, ha lasciato ai suoi discepoli una indicazione precisa :
" Prendete e mangiate…il mio corpo; prendete e bevete..il mio sangue" e diede ai suoi il pane e il vino.
Lo spirito di Gesù abiterà nell’uomo se egli, nella fede, mangerà il corpo e berrà il sangue di Gesù Signore.
Se il Cristiano imposta la sua vita su questo incontro con Gesù e si rende disponibile, nel suo cuore, a lasciarsi guidare dallo Spirito che Gesù porta dentro di lui, allora il Cristiano è esattamente l’uomo nuovo, quello liberato da Gesù, Messia e Figlio di Dio.
Il cristiano è colui che annuncia il vangelo …
ma in che modo ?
Vivendo la sua umanità come l’ha vissuta Gesù e questo gli rimane possibile grazie allo Spirito santo che è in lui, mediante la comunione al corpo e al sangue di Gesù.
Dunque il cristianesimo è semplicemente una vita umana guidata dallo Spirito di Gesù.
Corpo e sangue di Gesù:
è un memoriale
Gesù ha lasciato ai suoi Apostoli il "potere" di " fare in sua memoria" la cena per mangiare il suo corpo e il sangue, dicendo appunto loro: " ogni volta che fate questo, fatelo in memoria di me".
Tale potere è trasmesso dagli apostoli ai loro sucessori con l’ordinazione sacerdotale.
La Cena del Signore diventa così il momento in cui tutti quelli che credono in Gesù si ritrovano col sacerdote a "celebrare" il "memoriale" della morte e risurrezione di Gesù. Questo significa che nella celebrazione della Messa ( la cena del signore) non c’è un semplice ricordo, senza effetto attuale, ma vi è realmente la presenza di Gesù Risorto che in quel preciso momento della cena diventa ancora cibo e bevanda per i credenti e per mezzo di quel pane e vino consacrato dallo Spirito Santo, invocato dal Sacerdote, Gesù entra ancora realmente nell’intimo di chi mangia quel pane e beve quel vino.
Per la celebrazione della Cena del Signore, Gesù non ha dato alcun indirizzo; la tradizione ha voluto riservare un luogo particolare che oggi chiamiamo le chiese. La chiesa costruita come una casa diventa però anche il luogo in cui rimane sempre la presenza di Gesù, grazie alla conservazione del pane consacrato
La Cena del Signore è anche il momento in cui tutta la comunità cristiana rinnova la sua volontà di essere una cosa sola, come ha chiesto Gesù ai suoi discepoli, quando ha dato loro il " SIMBOLO" dei cristiani :
" amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi".
La storia di Gesù
nella celebrazione
Gesù è sempre presente nel pane e nel vino consacrato ed è sempre con noi in questo modo.
La tradizione ha voluto però aiutare i cristiani a ripercorrere la storia terrena di Gesù nell’arco dell’anno. L’anno dei cristiani viene così chiamato: anno liturgico.
L’anno dei cristiani è strutturato a seconda dei momenti più importanti della presenza di Gesù : la nascita di Gesù, la sua morte, la sua risurrezione, Egli che manda lo Spirito santo. In questo modo si è dato origine alle "feste", vivendo le quali i cristiani possono entrare sempre più nella conoscenza di Gesù.
Caratteristica poi di questo anno dei cristiani è la scadenza settimanale della Domenica, ritenuto appunto il giorno consacrato al Signore. Proprio perché è tale questo giorno, per i cristiani è importante celebrare la Cena del Signore. La Domenica è per il cristiano un giorno gioioso, perché ricorda la risurrezione di Gesù e la sua volontà di rimanere con gli uomini.
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La Cena del Signore,
inizio della vita eterna
Poiché la celebrazione della Cena del Signore è la comunione con Gesù Risorto, rimane ovvio che nella comunione con Lui, al suo corpo e al suo sangue, i cristiani hanno dentro di loro lo Spirito che ha risuscitato Gesù dalla morte. In questo modo i cristiani si preparano a entrare nella comunione totale con Dio: il giorno in cui anche loro, saranno trasformati, come Gesù, nello Spirito e potranno stare sempre con Lui, là dove potranno vedere Dio faccia a faccia.
La Cena del Signore, si dice nella tradizione cristiana, è pegno di vita eterna, è certezza cioè che Gesù ci condurrà con Lui nella trasformazione dello Spirito e potremo conoscere Dio. Rimane questo per i cristiani il punto di arrivo della loro vita: non la morte, ma il superamento di essa per una vita che non avrà mai fine, perché in Gesù godremo la vita eterna.
Annuncio del Vangelo
Il Cristiano che ha in sé lo Spirito di Gesù, attinto dalla comunione con Lui, ha il dovere di vivere secondo lo Spirito di Gesù, perché è in questo vivere che trasmette il Vangelo. Certamente il Cristiano per fare questo ha bisogno di entrare sempre più nella conoscenza d Gesù. Illuminato dallo Spirito di Gesù il cristiano allora dovrà accostarsi continuamente alla parola della Sacra Scrittura, da cui prenderà la conoscenza di Dio, illuminata dalla parola di Gesù. La Bibbia diventa allora il testo da cui attingere la conoscenza di Dio, resa possibile però solo dallo Spirito di Gesù che agisce nel cristiano.
Il Vangelo ha avuto la sua diffusione , proprio perché è un comando di Gesù: " Annunciate il vangelo ad ogni creatura". L’annuncio e quindi la diffusione del cristianesimo non dovrebbe essere valutata numericamente, ma qualitativamente. Annunciare il vangelo significa infatti annunciare una Vita Nuova che diventa realtà solo quando l’uomo fa entrare in sé la Spirito di Gesù e vive secondo quanto lo Spirito stesso chiede.
Così deve essere diffuso il Vangelo:
annunciare Gesù, Figlio di Dio, che col suo Spirito cambia la vita dell’uomo, ridandogli la vera libertà, perché lo riconduce alla sua origine.
MOSSO, Festa di Pentecoste, 04.06.2006