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La parrocchia di Mosso Santa Maria
dall'Opera Omnia di don Delmo Lebole
Fu nel passato la più importante rettoria della pieve di Cossato. Infatti nel 1185 con Veglio e Mortigliengo formava una sola «curia» cioè parrocchia. Nonostante le forti distanze gli abitanti di questi tre villaggi convenivano tutti alla chiesa di Mosso: « Nomine hominum omnium atque feminarum totius loci et curie Muxi et Mortiliani et Velii qui ad ecclesiam conveniunt et vicinitatem faciunt ibi ad ecclesiam » (A.C.B.:185 -
Ma pochi anni appresso Mortigliengo ruppe ogni legame civile e religioso con Mosso e con la stessa pieve di Cossato e ottenne una propria chiesa, officiata da un rettore con piena giurisdizione parrocchiale e col diritto del fonte (nell'elenco del 1298 è elencata tra le chiese «nullius plebanatus»). A Mosso restarono Veglio e tutti i cantoni, come Croc¬emosso, Vallemosso, ecc. e i suoi confini parrocchiali rimasero invariati per ben tre secoli. Primo cantone a staccarsi fu Vegliomosso nel 1528, quindi Cirocemosso nel 1534 e nel 1666 Vallemosso, ma tanto Crocemosso che Vegliomosso per quasi tutto il sec. XVI, quantunque fossero «chiese curate» si considerarono ancora sempre membri della parrocchia di S. Maria di Mosso (A.C.A.V.: Vis. Past. 1573).
Mosso ottenne il fonte dalla Pieve di Cossato probabilmente fin dal sec. XIV. Aggregata nel 1542 al capitolo di S. Stefano di Biella, quasi sicuramente dovette in un primo tempo ricevere l'acqua battes¬imale dalla collegiata di Biella, come Vegliomosso e Crocemosso, che la ricevevano ancora nel 1608, mentre in quest'ultimo anno Mosso aveva già il permesso di benedire il proprio fonte (« Fit in ipsa ecclesia benedictio fontis » -
Dei suoi numerosi rettori abbiamo memoria del prete Tommaso nel 1326 (A.C.B.: 3-
Nel 1542 la parrocchia di Mosso perse la sua indipendenza e fu aggregata al capitolo di S. Stefano di Biella. Infatti il 25-
Questa aggregazione fu però sorgente di non pochi e prevedibili guai. Tra i tanti ricordiamo quanto accadde nei primissimi anni del '600. Il vescovo di Vercelli aveva nominato rettore di Mosso il sac. Nicolino Cravello, senza attendere la presentazione da parte del capitolo. Questi, vistosi tocco nei propri diritti, ricorse dapprima alla curia di Vercelli, poi a quella metropolitana di Milano, in ultimo alla curia romana. E la spuntarono i canonici, perche per sentenza dell'11-
Una modifica nei riguardi del rettore di Mosso era però stata apportata dal capitolo fin dal 1572. Per decreto del 29-
Nel 1617, essendo vacante la parrocchia, i Mossesi per mezzo del loro rappresentante Vercellino Ormezzano, dottore in legge, fecero istanza al capitolo perché rinunciasse ai propri diritti sulla loro chiesa, promettendo in compenso un annuo tributo. Dopo lunghe discussioni, il 25-
Nei decreti di Vis. Past. del 1665 si legge a proposito del parroco di Mosso: « Avendo anche noi visto quanta riverenza a santa Chiesa e beneficio delle anime dei fedeli cagioni il decoro degli uffici divini e che perciò questa chiesa fosse insignita d'un Collegio di Canonici e Sacerdoti divoti che con loro pietà attendessero ad accrescere in quest,e parti il culto divino, mentre speriamo che con l'aiuto del Signore e pietà di qualche benefattore li si presenterà il modo di farlo; in questo mentre e per hora abbiamo stimato bene sì in riguardo al merito del luogo, come della persona di decorare il sig. Curato
e Vicario foraneo prete Giovanni Pasquina e successivamente tutti i suoi successori in detta Cura in perpetuo, il titolo, nome e prerogative di Prevosto e l'istessa Chiesa Prepositurale con l'uso, goldita di tal titolo e preminenze che fra gradi ecclesiastici a tal titolo son dovute ».
Gloria di Mosso S. Maria e il B. GIOVANNI GARBELLA, beatificato da S. Pio X. Ebbe i natali a Capo Mosso nel 1203. Professore di diritto romano
pontificio nelle università di Parigi e Vercelli, fu il sesto Maestro generale dell'ordine dei Predicatori. Percorse infaticabile tutta l'Europa per visitare i suoi frati: da papa Innocenzo IV fu inviato Nunzio per mettere pace in parecchie città d'Italia; procuratore di Urbano IV per la Crociata, ambasciatore di Gre¬gorio X a trattare la pace con le repubbliche di Venezia, Genova, Pisa, Firenze, Bologna, fu poi nominato legato papale di Giovanni XX e Nicolò III presso i re di Francia e di Castiglia. Eletto Patriarca di Gerusalemme, rinunciò. Morì a Montpellier in Francia il 30-
Altra gloria di Mosso è MONS. PIETRO STROBINO che fu vescovo titolare di Pompeopoli e vicario apostolico del Capo di Buona Speranza. Nacque a Pistolesa il 2-
I PARROCI
Pietro Mantonera sec. XIV
Tomaso 1326
Pietro 1342
Uberto de Cerreto di Mongrando 1350
Nicolino de Canalibus di Mosso -
Bartolomeo di Carlo di Biella 1490
Nicola Dal Pozzo di Biella 1530-
Guglielmo Zegna di Trivero 1542-
Bartolomeo Degubernatis di Camandona 1572
Nicola Cravello di Mosso S. Maria 1592-
Bernardo Barile di Tollegno 1604-
Giovanni Pasquina di Ternengo 1636-
Giovanni Battista Gurgo di Pettinengo 1672-
Giovanni Battista Parpaglione di Masserano 1691-
Giovanni Battista Bedotto di Mosso 1701-
Stefano Avandero di Biella 1705-
Pietro Maurizio Sella di Valle Sup. Mosso 1725-
Pietro Cartotti di Vallemosso 1755-
Giovanni Battista Bedotto di Mosso 1769-
Bernardo Borsetti di Occhieppo Superiore 1788-
Lorenzo Facenda di Mongrando 1835-
Giovanni Aguggia di Cossato 1852-
Pietro Bocchio di Strona 1894-
Ercole Giacomo De Bernardi di Pratrivero 1913-
Adriano Motto. di Vigliano B. 1944-