Parrocchia Mosso Santa Maria

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Quaresima 2012

La Quaresima

Ancora una volta si presenta alla nostra "tradizione" cristiana il tempo della Quaresima…Sì è tradizione, perché è un appuntamento annuale, oltretutto caratterizzato da quel gesto….irrinunciabile, che sono "le ceneri".
Anche il paese di Mosso, perché vanta di essere anche una parrocchia e quindi crede presumibilmente di essere anche una comunità cristiana, si ritrova a rapportarsi a questo momento "quaresimale".

Che sarà allora della quaresima di quest’anno?

Mosso che cosa se ne farà di questa quaresima?

La risposta è doverosa per chi crede ancora al tempo offertoci per rivedere la nostra dimensione cristiana.
Per costoro proviamo insieme a capire che cosa ancora può dire la Quaresima 2012 a questo paese.

E’ ovvio che per capire il messaggio della Quaresima è necessario prima di tutto avere una chiara conoscenza del significato del messaggio, poi alla sua luce, avere la lucidità di capire in quale condizione si trova questo paese, poi la decisione ad operare secondo il messaggio ricevuto.
E’ necessario perciò percorrere questo cammino che costituisce appunto il cammino quaresimale.




Il messaggio quaresimale

Quale è il messaggio che la Quaresima vuole lasciare anche quest’anno?
Non è nuovo, è quello che dall’inizio caratterizza questo tempo; è quello che passa ogni anno e che purtroppo è sempre ridotto alle solite formalità ritualistiche, per chi dice di credere, e alla non curanza per tutti gli altri…cosicchè il messaggio non viene neppure recepito nel suo profondo significato.

Ma quale è il messaggio?

E’ l’invito a leggere la nostra storia umana alla luce dell’umanità di Gesù Cristo.
Come è l’umanità di Gesù Cristo?
E’ Lui stesso a definirla  in alcuni passaggi del Vangelo:


Non sono venuto a portare la pace ma la divisione.
Sono venuto a portare una spada.
Sono venuto a portare un fuoco sulla terra.
Il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo sulla
    terra.
Sono venuto per fare la volontà del Padre mio e
    non la mia.
Quello che emerge da queste parole di Gesù è la sua insistente preoccupazione a vivere la sua vita umana tenendo le distanze da ogni possibile compromesso con la dimensione terrena stessa.

Quello che poi vorrà dai suoi discepoli, quando pregherà il Padre suo perché li sostenga; allora dirà : "Non ti prego che tu li tolga dal mondo, ma che siano nel mondo , ma non siano del mondo".
Ecco dunque il senso del messaggio: Essere nel mondo ma non essere del mondo. La radice di questo messaggio è chiaramente rintracciabile in quella profonda convinzione che è già in Gesù: il mondo è il luogo dove si sbizzarrisce l’opera di Satana. In effetti il Vangelo ci riporta con realismo quella pagina in cui Gesù stesso deve fare i conti con il diavolo (i testi della tentazione che appunto caratterizzano la quaresima). Il diavolo opera nella storia umana. La sua azione parte però dal cuore dell’uomo.
Ma che tipo di storia vuole il diavolo?
Possiamo sintetizzarla con tre caratteristiche:
Un’umanità impegnata alla soddisfazione delle
necessità terrene…per queste necessità l’uomo deve affannarsi, lottare, pena una vita di stenti. Il diavolo dunque insinua l’affanno che condiziona tutta la vita dell’uomo e lo rende così egoista e cattivo.
Un’umanità in cui l’uomo è sollecitato
     continuamente al raggiungimento del potere….che inebetisce l’uomo con l’illusione dell’essere forte, dell’essere dominante, dell’essere al di sopra e quindi al sicuro…..insomma l’uomo imbrigliato dalla forza del potere è quello che usa ogni cosa "con potere" e perciò rovina ogni relazione.


Dirà S.Giacomo nella sua lettera:
"La causa delle guerre, delle gelosie, delle
lotte è da porre nella bramosia dell’uomo, il
quale desidera di ottenere e se non ottiene
uccide!"

Un’umanità camuffata di religiosità,  per  cui la
religiosità diventa ancora motivo di vanto e di orgoglio….quindi ancora potere. Questa volta però il cosiddetto potere religioso, non solo rovina l’umanità, ma addirittura rovina il rapporto con Dio, perché nel potere religioso, nella religiosità è l’uomo che si esibisce davanti a Dio, con la pretesa di piegare Dio al proprio volere.

Questa umanità voluta da Satana è formata dagli uomini che sono cascati nel suo progetto diabolico e sono diventati strumenti con cui il diavolo costruisce la sua umanità che va a contrastare l’umanità come è pensata e voluta da Dio.
Adesso è comprensibile la parola di Gesù. Egli è venuto a porre con determinatezza l’umanità secondo Dio in questa umanità vessata dal diavolo.
Da questa umanità Gesù prende le distanze….davvero è spada, davvero è divisione…..davvero non posa il capo su questa terra. La sua umanità invece è luminosa, perché Lui vive della luce del Padre e dal Padre attinge la vera umanità, quella che doveva essere la felicità dell’uomo, durante il suo cammino terreno.
Gesù dunque diventa  "modello" a cui ogni uomo dovrà attingere.
Quando l’uomo si lascerà guidare da Gesù in tutto il suo "essere" allora si potrà avere un’ umanità, una storia umana che davvero sarà per la felicità dell’uomo, così come era all’inizio il progetto di Dio.


Lo stato di Mosso

Se il messaggio evangelico è quello che abbiamo sintetizzato nella parte precedente, ora si impone la necessità di capire lo "stato" di Mosso per cogliere come possa essere possibile che il messaggio evangelico raggiunga questo paese.

   Vediamo come:

Mosso, un paese soggiogato da una mentalità
     che fa capo a due terribili realtà :
      lo scandalo del "potere",
      l’inconsistenza della "religiosità".

Adesso proviamo a capire!



lo scandalo del potere.

             L’animo che sostiene questa realtà di paese è esattamente quella derivata da una azione forte del potere. E’ un’azione che prima di tutto è passata e passa continuamente attraverso le politiche, che reggono il paese. L’iniquità del potere si nasconde dietro alla ormai tradizionale espressione di fare di Mosso un paese di prestigio. Tutta la prestigiosità di Mosso è confinata nelle grandi realtà, quelle che pretendono di dare lustro al paese….pensando di continuare quanto nell’ormai lontano passato è stato caratterizzante il paese. Peccato che si è perso di vista un dato importante: che tutto ciò che ha caratterizzato il paese nel passato non nasce da alcuna intuizione politica o amministrativa, bensì da un sentire umanistico….non era questione di potere, era proposta di promozione umana! Scadente il seguito della storia di Mosso, perché appunto pasticciata e confusa da queste grandi decisioni di dare lustro al paese con le grandi iniziative, peccato che non ci si accorge  che si è perso ciò che dà veramente  consistenza…..l’umanesimo!
Ma che cosa è l’umanesimo?
E’ la capacità di avvertire le vere necessità della persona nel contesto vissuto. Le vere necessità, quelle che davvero corrispondono al vissuto.  Il potere invece, che non capisce niente dell’umanesimo, perché è la punta più alta dell’egoismo dell’uomo, agisce sempre in forza di progetti propri…o personali di chi gestisce il potere,  o  rispondenti a  quelle   ideologie  che  servono all’esercizio del potere per ottenere quel dominio che lo alimenta e gli permette di essere esercitato.

Chi comprende l’umanesimo ?
La base per capire l’umanesimo è sicuramente "la cultura". Anche qui c’è da capire che la cultura non è il sapere scolastico, ma la cultura è la capacità di capire il rapporto tra l’uomo e la sua storia; è la capacità di profezia nella storia, cioè saper cogliere quell’orizzonte che mira a promuovere sempre più lo sviluppo umano della persona e crearne con perspicacia le premesse perché avvenga….sarebbe la capacità di far vivere una realtà, un paese, una storia, l’uomo nella sua profonda esigenza di sentirsi persona umana. Senza questo che ci rimane? L’ignoranza! Che di nuovo non è l’ignoranza del saper scolastico, tecnico, specialistico….ma è l’ignoranza di umanità. Di solito chi vive per il potere è dichiaratamente ignorante, anche se riconosciuto persona di cultura. Non per nulla è dimostrabile che in tutte le strutture di "potere", è dichiaratamente assente la capacità di profondo "umanesimo", ma imperano leggi, regole, condizioni, convenzioni, trattati: i giochi di…prestigio, con cui il potere alimenta il suo esercizio…peccato che cade nella più profonda ignoranza, fino ad arrivare nei casi estremi alla pericolosità per la reale tutela del diritto della persona. E’ la tipica mentalità che regge la filosofia del potere: assecondare per conquistare, se non si riesce a conquistare così, subentra il peso dell’imposizione.
A questa filosofia si aggiungono anche le modalità con cui  il potere viene esercitato e  le modalità  con  cui  chi
 esercita il potere si esprime: solitamente è gente ambiziosa, arrogante, doppia, (in termini puliti si dice diplomatica), gente fredda, la cui misura è la propria convenienza, intesa come tutela e garanzia del loro esercizio. Le relazioni da loro stabilite sono impregnate da questa profonda ignoranza umana che genera ovviamente malizia, ingiustizia, sfacciataggine, insensibilità, cattiveria generata da gelosia, invidia, bramosia….le dimensioni di "povera gente" che è ricca solo perché può esercitare un potere!

Purtroppo la storia di Mosso risente di questo scandalo del potere che ha creato mentalità, ha creato tessuto sociale, ha creato l’attuale situazione di questo paese, che sta lottando contro una "morte annunciata". E, con buona pace di tutti coloro che la pensano diversamente, Mosso non morirà perché verranno a mancare le scuole, ma perché a Mosso manca il vero umanesimo, quello appunto che ha il potere di far vivere o di far morire le persone e le realtà ad esse collegate.
Naturalmente la mentalità del potere non è da attribuire solo a coloro che occupano i tradizionali posti di potere, ma è una mentalità diffusa, ne è testimonianza l’assenza di delicatezza, l’assenza di contenuti profondamente umani dei discorsi e delle relazioni, la banalità nel vivere e nel valutare le situazioni; l’incapacità di andare a fondo delle situazioni, preferendo delegare sempre al sentito dire, alle opinioni di maggioranza, la mancanza di vera criticità nel ricercare  e  stabilire la  Vera giustizia,  la Verità  ( quella vera). Tutto questo è dolorosamente sintomo di morte di una realtà che sia paese, città, nazione, perché è spegnimento della dignità della persona umana.

Questo è Mosso dominato dallo scandalo del potere.

l’inconsistenza della religiosità

L’altra forza dominante questo paese è una religiosità che non interessa la vita, ma si limita solo a quelle che sono le "solite tradizioni". Come mai?
La risposta è da cercare appunto nella storia parrocchiale recente di questo paese ed esattamente  nell’impronta lasciata dalle "guide della parrocchia". Almeno tre le tappe che hanno segnato questo tessuto parrocchiale:

1. La prima è quella caratterizzata da una forte sottolineatura "populista"….quel populismo che poteva essere benissimo giustificato dalle condizioni sociali del paese, ma che non ha saputo capire che il tessuto cristiano non è edificabile sul terreno del populismo, ma solo sulla Verità di un Annuncio che non è il toccasana per avere a tutti i costi una maggioranza che segue la religione o, detta in termini attuali, che segua la parrocchia. La Verità dell’Annuncio è quella che si riferisce al cuore della persona e mette in discussione la profondità della persona, ponendola di fronte all’unica luce che è quella di Gesù Cristo come "modello….ma di vita" e non ricercatore di massa, per avere seguaci con cui compiacersi.


Purtroppo questa fase della storia di Mosso ha inciso profondamente creando un modello di religiosità tale da non capire più la differenza tra la fede che scaturisce dal Vangelo e questo populismo che illude la gente di essere religiosa e quindi a posto con Dio.

La seconda fase della storia di Mosso è stata la mistificazione di questo populismo, presentando il Vangelo letto solo in chiave "sociale", sostenendo che il vangelo è proclamato per gli ultimi, per i poveri ecc….altra forte deviazione della possibilità di fede, ma strada aperta ancora di più a formare della gente che di nuovo si illude di avere fede perché compie questi ampi gesti di solidarietà….è un altro inganno che ha contribuito a far cadere il paese nell’incapacità di capire che il Vangelo di Gesù sta cercando il cuore della persona perché la persona possa vivere secondo lo Spirito di Gesù, che ha come unico obiettivo far conoscere il Vero Dio e far sì che la persona umana dipenda solo dalla sua Volontà che ognuno dovrà avere chiaro nella propria profondità. Purtroppo questa seconda fase va ad esasperare e a confermare sempre più la voce populista ormai radicata e ora rafforzata.

La terza fase, la più devastante, perché è la più insinuante è quella caratterizzata da due forze: il giovanilismo e la borghesia rivestite dalla diplomazia ipocrita, capace di vendere fumo come oro. Il giovanilismo che vede il tema dei giovani come l’elemento determinante la vita della parrocchia,  perchè  questo sarà il futuro, perché qui ci sono le forze che sosterranno il paese ecc… una formazione cristiana ancora improntata sul protagonismo e non sull’umiltà che è invece la garanzia della fede. Il protagonismo porta ovviamente dietro di sé la mentalità borghese, cioè la mentalità del sentirsi sempre "diversi e importanti"….Purtroppo questa mentalità ha invaso la vita "religiosa" di questo paese, riducendo così la possibilità di capire che l’Annuncio del Vangelo è innanzitutto rivolto a tutti e se dobbiamo fare una gerarchia di preferenza secondo la tradizione….per primi sono gli adulti, perché è da loro che inizia la garanzia della solidità della fede….ma purtroppo a Mosso questa verità è stata celata…meglio il giovanilismo, meglio sentirsi gratificati…perché alla fine è un esercizio di potere, quello che soddisfa, ma purtroppo è devastante, perché non c’entra niente con la Verità del Vangelo. E’ evidente che tutto questo deve essere protetto dalla comune opinione e allora è necessario un modo per essere protetti dalla comune opinione (la maggioranza) e il modo è la cosiddetta "diplomazia". Usando la diplomazia però si introduce nel tessuto parrocchiale l’ipocrisia, perché la diplomazia non dice mai la Verità, ma dice sempre la convenienza….Il tessuto della parrocchia di Mosso infatti è impregnato da questa mentalità ipocrita che è molto diplomatica, ma che non sa più come è la Verità.
Tutta questa evoluzione ovviamente ha portato la Parrocchia a reggersi solamente su "gesti"  social- religiosi oppure a tradizioni "ritual – religiose"
….ma purtroppo avvolte di quel vuoto che è l’assenza della persona umana, quella vera, quella che ha capito la Verità della fede che non ha niente a che fare con questa inconsistente religiosità, impregnata solo di populismo e socialismo arido e fine a se stesso.
Naturalmente questi stili religiosi hanno creato mentalità; infatti quando si parla di aspetti religiosi, parliamo di dimensioni spirituali, che hanno la pretesa di garantire le convinzioni delle persone; parliamo quindi di "spiriti" che penetrano nella mente e nelle abitudini di vita e creano mentalità quindi tessuto sociale. Perciò chi ha la responsabilità nella parrocchia deve fare attenzione perchè ogni cosa che dice e fa è comunicazione di "spirito" e va a toccare la mente e il cuore delle persone; questo purtroppo non dipende dalla persona è semplicemente il "carisma" del prete, la responsabilità vera del "prete". Nel bene o nel male egli ha un potere di spirito.
Perciò la gente diventa oggetto di questa azione "spirituale" e ne porta le conseguenze come impronta del proprio spirito e quindi della propria vita. Ad oggi la parrocchia di Mosso è frastornata dall’azione confusa generata da questa situazione di religiosità vuota, lontana dalla verità del Vangelo.
Ma la cosa più grave è che lo scandalo del potere e l’inconsistenza della religiosità si sono incontrati e addirittura hanno stabilito un patto di alleanza, perciò la situazione è satura, è forte è davvero mentalità acquisita e in qualche modo imposta.

Come mai questa alleanza? Certamente, perché la religiosità così impostata e la politica così gestita hanno in comune la radice: il potere. Una radice che si presenta in forme subdole e convincenti; in formule apparentemente liberatorie, ma decisamente vincolanti; ma soprattutto ambedue hanno il comune modo di agire:  quell’ipocrisia che passa come diplomazia o come cercare il bene di tutti!
Che tristezza questa "cristianità" che purtroppo impera e sorregge questa parrocchia!
Terribile questa alleanza che ha caratterizzato il tessuto sociale-religioso di questo paese, perché lo spirito dominante non è certamente quello derivato dalla purezza del Vangelo, ma dal compromesso per ottenere gli equilibri tra i poteri dominanti. E la gente? la gente è ingannata, perché queste forme di potere passano attraverso le convincenti  formule di quel buonismo che non ha nulla a che vedere con la Verità, ma riesce a convincere chi non ha altra conoscenza all’infuori di ciò che possa suscitare sentimento ed emozione!

4. Giudizio o considerazione?

Sicuramente dopo queste righe viene spontaneo sottolineare la presunzione con cui si possano dire queste cose, viene da chiedersi con quale autorità si possa giudicare in questo modo un paese e una parrocchia.
Credo che sia importante distinguere sempre il giudizio dalla considerazione e dallo sforzo quindi di leggere e di
capire le diverse situazioni che caratterizzano questa realtà. Per cui quanto scritto è semplicemente il risultato di una ricerca delle ragioni per le quali la parrocchia e il paese si trova nella situazione di oggi. Certamente può essere discutibile tale lettura, tuttavia rimane cosa certa che non v’è alcuna pretesa di giudizio, ma una profonda convinzione che la situazione di questo paese, di questa parrocchia è precaria dal punto di vista umano e religioso, quindi tale lettura vuole essere solo un invito a risvegliare ciò che è vero abbandonando tutto ciò che rimane solo illusione e inconsistenza!
E se qualcuno leggendo si sentirà giudicato…si ricordi il vecchio adagio della saggezza degli anziani: " Chi si sente giudicato,  perché è in fallo".
Quanto detto della situazione è dunque offerta di riflessione alla luce non più di categorie stereotipe e scontate, bensì alla luce di quello che deve essere un tessuto che vuole mostrarsi cristiano (ammesso che ancora lo voglia!), alla luce cioè di quel messaggio che caratterizza ancora questa Quaresima: il messaggio del Vangelo.


5. Il Vangelo e il tessuto di Mosso

a. la persona, base del cambiamento

A fronte della lettura della situazione di questo paese e di questa parrocchia, si pone conseguentemente la necessità di capire come il messaggio evangelico che si ripropone in questa quaresima, possa ancora incidere in questa realtà.
Come fare? La partenza deve avvenire nel cuore delle persone; cioè deve ritornare nel cuore della persona il sincero desiderio di vivere secondo la volontà di Dio, quindi ci deve essere il sincero desiderio di cercare di capire sempre più la volontà di Dio. E la volontà di Dio si esprime solo in Gesù; quindi è necessario che la persona si senta sospinta a cercare sempre più la conoscenza di Gesù, per poter capire il suo modo di essere uomo, avendo la certezza che come Gesù ha vissuto la sua storia umana è conforme al pensiero di Dio che Gesù chiama con ferma convinzione "Padre". Solo dopo la conoscenza di Gesù dovrà esserci nella persona la decisione ferma di vivere come Lui, di far sì che la propria umanità sia vissuta come Gesù.
Solo quando una persona arriva a fare questa profonda esperienza interiore allora può dirsi davvero cristiana e perciò tutto quello che la persona fa è sicuramente cristiano, è conforme al volere di Dio. La cosa più bella che poi accade è che il tessuto di relazioni cambia e cambia quindi il tessuto della parrocchia, il tessuto del paese.
   b.  come sapere di Gesù

A Mosso non manca la possibilità di avvicinarsi alla conoscenza di Gesù, perché l’ANNUNCIO del VANGELO è dato con abbondanza.

Ma poichè questo paese è sotto il dominio di quelle forze che abbiamo descritte nella parte precedente (al punto 3), creando la situazione attuale, dobbiamo chiederci come mai queste forze hanno un così grande potere, tale da convincere le persone e quindi creare il tessuto sociale e religioso di questo paese? La risposta letta appunto alla luce del messaggio evangelico è una sola: il diavolo!
Anche Mosso, con buona pace di quelli che non vogliono crederlo, compresi anche molti preti e altri….,è comunque in balia di questa presenza che è il diavolo. Il diavolo non è una questione medievale che serve a far paura alla gente, perché altrimenti si prospetterebbe l’inferno…o no! Il diavolo è una presenza reale che ha la capacità di conquistare il cuore dell’uomo e quindi di usare l’uomo per costruire quei tessuti sociali e religiosi che all’apparenza sembrano fatti di cose buone e anche religiose, ma che in effetti non corrispondono alla volontà di Dio e quindi sono profondamente ingannevoli.
Proprio perché Mosso è sotto l’effetto di questa presenza….non c’è posto per il Vangelo di Gesù.
L’Annuncio del Vangelo qui, in questa parrocchia, in questo paese è palesemente ostacolato…..si cerca di non farlo passare!  
Le barriere che si oppongono all’Annuncio del Vangelo trovano il loro sostegno proprio nelle due realtà precedentemente citate: lo scandalo politico e l’inconsistenza della religiosità  che hanno fatto alleanza e si sostengono reciprocamente……
In effetti tutta la storia di Mosso è stata orientata nell’ottica dell’esaltazione dell’uomo e Dio doveva servire solo per l’esaltazione dell’uomo. D’altro lato accettare  il Vangelo di Gesù significa accettare una proposta di uomo che trova la sua forza solo nell’umiltà di agire per la gloria di Dio e non per la gloria dell’uomo. Quanti "sì" politici, quanti "sì" religiosi detti in questo paese solo per non perdere il proprio potere….quanti "no" all’annuncio di uno stile che non è più sorretto da ipocrisia e da compromessi ma solo dalla luce della verità.
Gesù ha una parola pesante…molto pesante:
" Guai a colui che dà scandalo, meglio per lui che si metta una macina di mulino al collo e si getti nel mare". Lo scandalo di cui parla Gesù non è lo scandalo con cui noi di solito definiamo alcune azioni "brutte"…..ma lo scandalo indicato da Gesù è il peccato in cui potranno incorrere i suoi discepoli quello cioè di dirsi cristiani ma agire con altri criteri che non sono quelli di Gesù…..Lo scandalo è esattamente questo : in un paese cristiano politica e religiosità agiscono senza l’ispirazione del Vangelo, ma solo in funzione della gloria dell’uomo.
Questa è la vera morte di Mosso.  L’Annuncio del Vangelo è visto come una competizione che va a togliere il potere a coloro che  su di esso  hanno fondato la "propria realizzazione", mistificandolo con i soliti stereotipi del "bene pubblico", "dell’attenzione agli ultimi", "della cultura", "della socialità", "dell’andare tutti d’accordo", "dell’impegno nelle iniziative varie o per meglio dire:  la sacralizzazione del volontariato" .
Questa verità vale sia dal punto di vista politico che dal punto di vista religioso. La realtà di Mosso dunque in mille maniere ostacola il Vangelo di Gesù, ma questo crea delle terribili conseguenze, tutte quelle che abbiamo sintetizzato nel punto 3.
Il diavolo quindi è questo!
Qui il diavolo regna!
La stoltezza è che le persone non si rendono conto di questa situazione di schiavitù e imperterriti si dirigono, si muovono in questa logica, lasciandosi guidare ovviamente da coloro che hanno potere, celato però da quel senso suadente di essere a disposizione degli altri……è l’ignoranza dello spirito, cioè è l’incapacità di vedere al di là di questi atteggiamenti "buonisti" e sempre sulla linea "dell’andare incontro alla gente" la perfida ma determinante azione del diavolo che riesce a far diventare punti di riferimento coloro che sono al potere sia politico che religioso.
Coloro che sanno suadere la gente, imbonendola…, sono gli attori del diavolo, perché agiscono solo con la forza dell’ipocrisia che comunque riesce a diventare riferimento per chi appunto ha ignoranza di spirito ed è abituato solo a vedere le cose da un punto di vista puramente materiale.
L’Annuncio del Vangelo è pericoloso per costoro, perché temono di perdere il loro potere sulla gente…perché appunto il potere si nutre di maggioranza e di favoreggiamento!


Grazie a tutto questo, a Mosso è stato strappato l’interesse per la Parola del Vangelo. Alcuni sintomi che possono sembrare di poco conto, ma che letti nella luce dello spirito,  sono segnali di quella situazione di schiavitù usata dal diavolo per allontanare dall’Annuncio:

La partecipazione alla Messa è evidente che non
    solo è scarsa….di più!
     Le ragioni:
per alcuni è proprio convinzione che la Messa non serve;
per altri è convinzione che si può avere la fede anche senza andare a Messa;
per altri la Messa a Mosso è troppo lunga……ma in effetti che cosa è lungo? E’ lungo il tempo dedicato alla Parola (all’Annuncio);
per altri andare a Messa a Mosso non è possibile causa l’antipatia col parroco…..ma che è questa antipatia alla fine? La cerchiamo sinceramente? E’ solo la reazione ad un annuncio che non si consegna all’ambiguità, alla doppiezza, alla famosa  diplomazia né quella politica e
tanto  meno quella religiosa. Certo questo comporta delle reali conseguenze nel modo di gestire le varie realtà, modo che non è gradito a tutti e di conseguenza è di disturbo ai veri responsabili di questa situazione "di morte" che avvolge questa realtà di Mosso.

 L’incompatibilità tra il parroco e i cosiddetti amministratori….ad alcuni la cosa può sembrare tragica, ad altri può sembrare incomprensibile, ad altri impossibile, alla maggior parte della gente è chiaramente colpa del parroco! Ma in realtà quale è la vera ragione ? E’ semplicemente il risultato di una precisa ideologia che si è affermata con quella politica che continuamente guida questo paese….quell’ideologia che ha la sua forza in quell’esercizio "scandaloso" del potere che non ha niente a che vedere col bene della gente, ma è in funzione della propria affermazione. Basterebbero due episodi per capire questa verità. Da due amministratori di questo paese, in tempi diversi, mi sono giunte direttamente due affermazioni ben chiare:
La prima :  "Non capisco perché devi arrivare sempre tu prima di me". Tenete presente che stavo parlando semplicemente di un possibile coinvolgimento per iniziative della parrocchia….bello no?
La seconda: " Adesso a Mosso il sindaco sono io". Altrettanto bello no? scende a compromessi? E non sono illazioni….sono dure realtà di questo paese!

Ma dove è finita in questo paese la capacità dell’interesse per la Parola del Vangelo? Questa bufera, sollevata da chi ha la malattia del potere è riuscita a diventare la questione più importante per Mosso, il problema più chiacchierato, più ricercato….. ha creato mentalità, allontanando la gente dalla Verità, quella che ancora va ricercata nell’Annuncio del Vangelo che purtroppo rimane "spada" e "divisione" là dove regna lo scandalo del potere e quindi l’ipocrisia  di un  vivere menzognero.

A fronte di queste considerazioni ci viene in mente un passaggio della lettera di S.Pietro ai Cristiani delle sue Comunità che vogliono realizzare quell’essere un cuor solo e un’anima sola, segno della vera fede….ebbene, Pietro insegna come fare: "Dopo aver santificato il vostro spirito con l’obbedienza alla verità, amatevi intensamente di vero cuore…….". Il ruolo del Parroco è esattamente dire questo: Obbedite alla verità e la Verità non è quella del Parroco, altrimenti sarebbe ancora il solito potere religioso, ma quella che il Parroco è "costretto a dire" a causa del Vangelo.
Se Mosso non si deciderà a guardare alla Verità, che è il Vangelo, non si libererà da questa morsa con cui è incatenato da chi non vuole che passi la Parola del Vangelo…..morirà, di quella morte più ignominiosa: la morte della dignità umana.


3.  L’incapacità di critica, perché non c’è amore alla conoscenza.
    In effetti  la voce grossa in questo paese è quella
    "politica", ma per essere
    più realistici è quella del potere che si erge a verità.
    E’ curioso vedere come è diffuso in questo paese il
    gioco del "nascondino",  del non esporsi…..
    A modo di esempio: quando qualche tempo fa si raccolsero le firme per cercare di mandare via il parroco, il paladino di questa operazione andò anche nei bar a strappare le firme; un giorno incontrai una persona che con estrema semplicità mi informò di questa operazione e mi aggiunse che pure lui fu interpellato al bar e ha firmato, però mi chiedeva di capire che lui aveva firmato non perché condivideva la cosa, ma per non fare brutta figura davanti agli altri . Bello, vero? Almeno ridicolo! Ma la cosa grave è che questo fatto sta ad essere segno di una mentalità che davvero regge le relazioni in questo paese. E con questa mentalità il potere ha raggiunto il suo scopo! La mentalità diventa questa: chi ha potere diventa verità!  E la cosa non vale solo nel campo politico, bensì in tutti gli altri campi, compreso quello religioso. Ormai la mentalità scontata è che chi ha un posto di potere diventa criterio di verità….ma capite la menzogna dove si annida? Purtroppo Mosso è in balia di questa pericolosa mentalità; è da anni che ha incominciato a regnare e regna ormai imperterrita.             

Ma chi stava a capo di questa gente? Il Sinedrio, organismo politico e religioso, mirante solo all’esercizio del potere: Continuerà Gesù, parlando di Erode: " dite a quella volpe"; dirà Gesù al Sinedrio: " Ipocriti, razza di vipere, sepolcri imbiancati"….a loro non interessava la gente, ma si servivano della gente. Chiarissima la convinzione di Gesù che là dove c’è il culto del potere sia politico che religioso vi è menzogna e ipocrisia.

Che conta quindi la Parola del Vangelo di fronte a queste parole dette dai "grandi"? dette da quelli che esercitano il potere? Nulla!
A Mosso il Vangelo è soffocato e messo a tacere e questo senza alcun dubbio!
Che deve fare il parroco?
Deve solo continuare a credere che la parola del Vangelo è simile a un granello di " senape, che è il più piccolo degli ortaggi" e che deve essere continuamente gettata nel terreno, perché "diventerà un albero su cui si poseranno gli uccelli del cielo"….ma come crescerà? "neppure il seminatore sa come, ma sia che vegli sia che dorma il seme cresce e dà la pianta".
E’ proprio la storia del Vangelo quella di essere una parola che è la più debole, la meno accettata, la più sottovalutata, la più dunque emarginata, la più perseguitata, la più condannata,  ma la Parola si incarna e si incarna nella persona umana.
Deve essere davvero lo stile del  parroco che  deve
incarnare la parola del Vangelo ed è il parroco che deve incarnare tutto ciò che consegue all’Annuncio della Parola!

6.     Il seme della speranza

In questa tormentata situazione tuttavia il Signore Gesù sta coltivando i suoi, quelli che hanno incominciato a credere alla Parola. Certo non sono tanti,ma è il solito "piccolo gregge"di cui parla Gesù. Non è gente che si fa pubblicità, perché fa qualcosa per la Parrocchia, ma è gente convinta di cercare e di godere la Parola del Vangelo, perché capaci di comprenderne  la forza con cui questa Parola sostiene e orienta la vita. Gente che ha capito il vero valore della Messa, intesa davvero come l’incontro con quel Gesù conosciuto nell’ascolto della Parola, ora consegnato alla nostra profondità…dentro di noi!
E per la maggior parte che cosa rimane?
Rimane un invito pressante:  uscite da questa
     condizione di schiavitù!
Un invito ad assumere la responsabilità della conoscenza, per combattere la tentazione dell’ignoranza che ci abitua solo a credere a ciò che esercita potere su di noi, crescete nella conoscenza, quella conoscenza che apre gli orizzonti che ci riporta alla forte responsabilità della vera libertà dell’ uomo.
Dalla conoscenza maturate la criticità, il discernimento…

Spezzate la logica di chi pone a norma della giustizia la forza del proprio potere. (civile e religioso)
Abbandonate quella religiosità vuota e sterile che non arriva al cuore e che non ha la forza di cambiare il modo di vivere la nostra umanità.
Scrollatevi le illusioni di una tradizione capace di proteggere l’immagine e la dignità di questo paese…..gridate con forza che l’immagine del paese sarà davvero luminosa solo quando ritornerà il rispetto della vera dignità della persona umana e non una dignità qualunque, ma quella generata dall’incontro di Colui che è il Modello della vera umanità : Cristo Gesù, Figlio di Dio, conoscitore profondo dell’uomo, perché in Lui siamo stati pensati e creati da Dio.
Cercate la Verità….non tanto quella delle cose, ma la Verità che ha la forza di ridare alla nostra umanità la vera dignità; quella Verità che ci apre alla capacità di vere relazioni, fondate sul rispetto della giustizia e del diritto di ciascun uomo, in forza della sua dignità; quella Verità che trasforma davvero la nostra vita e ci fa aperti, liberi…..quella Verità che è solo l’esperienza di accogliere nei nostri cuori quella Parola che è la presenza viva di Gesù, Figlio di Dio.

7. Conclusione

E’ in questo modo che anche a Mosso verrà sconfitta la vera forza che genera questo tessuto…il diavolo. Certamente, perché se davvero tutti viviamo alla luce del Figlio di Dio, il diavolo è sconfitto; è finita l’umanità teatro del "potere", produzione del Satana, perché il potere "divide" (è il satana). Inizierà finalmente l’umanità voluta da Gesù, l’umanità che rispecchia la presenza di Dio.  Finalmente Mosso darà l’immagine di un paese davvero esemplare come è richiesto da Gesù: " Voi siete cittadina, posta sul monte….siete sale della terra…luce del mondo".
Ai credenti è consegnato questo testo, perché nella luce della fede si comprenda l’urgenza sollecitata non dal parroco ma dal Messaggio di questa Quaresima che ancora ci riporta l’invito pressante di Gesù: "Convertitevi e credete al Vangelo" . E ancora l’invito a far uscire ancora dal nostro cuore e dalle nostre labbra le parole che Lui per primo ci ha insegnato: "Vai lontano da me Satana…sta scritto adorerai il Signore Dio tuo e a Lui solo servirai!", perché sia rifiutata quella storia progettata dal satana, per vivere la storia disegnata dal dito di Dio nella persona di Gesù, uomo tra noi per dirci come deve essere vissuta la presenza di Dio in noi.
Se tutto questo diventerà impegno allora avrà davvero senso ricevere quelle ceneri che dicono la nostra volontà  a "far venire in mezzo a noi il Regno di Dio"


Mosso, Quaresima 2012                    Rovagnati don Carlo Maria

                                                                         parroco


 
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