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Minacce alla Chiesa….
La tensione diventa sempre più esasperata nei confronti della Chiesa, e si esplica ormai in minacce violente. Questa tensione ovviamente va a sollecitare reazioni soprattutto emotive, valutazioni a confronto con principi e convinzioni che strutturano la nostra cultura e caratterizzano il nostro tempo come un tempo di liberalismo soprattutto di opinioni…..e di poche convinzioni.
Che dire anche di questa situazione che ormai segna le pagine dei giornali e dei telegiornali, quando non diventano motivo di discussione nelle varie trasmissioni…di opinione ? E anche qui come sempre tante possono essere le interpretazioni ! Chiesa perseguitata ? Siamo ritornati al tempo dei martirii ? Che è di questa situazione ? Abbiamo sicuramente bisogno di capire…ma come ? Dobbiamo ripercorrere le pagine della Scrittura per cercare almeno una luce che possa illuminare anche questi momenti. Siamo riportati all’Apostolo Paolo, che di persecuzioni ne ha subite…le minacce di morte erano per lui all’ordine del giorno. L’apostolo dunque potrebbe darci un’indicazione per capire meglio! Paolo ha dato della Chiesa una spiegazione audace e poco consona alle diverse pretese di definizione di questa realtà tipicamente cristiana. La Chiesa è quella realtà terrena che ha incontrato la realtà di Gesù Risorto, sperimentabile nell’azione dello Spirito santo; questa realtà terrena sono gli uomini che si lasciano totalmente riempire dalla potenza dello Spirito santo e nel loro vivere umano ripropongono alla terra l’umanità di Gesù..perciò Paolo sintetizza questo nell’ espressione nota: " la Chiesa è il corpo di Cristo….Lui è il Capo della Chiesa" (lettera agli Efesini). Intesa così significa che la preoccupazione della Chiesa è quella di difendere il Cristo, di essere preoccupata che Lui non sia oscurato…ma che tutto converga a Lui. Compito della Chiesa è che in ogni sua espressione…in ogni sua espressione traspaia lo Spirito di Gesù :"…la Quale (Chiesa) è la pienezza di Colui che si realizza in tutte le cose" ( Efesini 1,22). Tutti nella Chiesa devono essere impegnati a sottomettere ogni cosa all’Unico: il Cristo. Ma la sconvolgente conseguenza è che la Chiesa può essere capace di unità solo se tutti sottomettono tutto al Cristo e il Cristo è Gesù. Paolo non è perseguitato per i consigli etici che egli dà ai cristiani della sua comunità…Paolo non è perseguitato per una dialettica controversia sui modi di guardare a certi valori che costituiscono il tessuto relazionale o sociale… ma semplicemente perché va dicendo che la salvezza passa solo attraverso la fede in Cristo Gesù e non più attraverso la circoncisione. La fede è l’atto libero del cuore dell’uomo che incontrando Gesù, lo accoglie nel suo cuore e gli sottomette tutto, perché nel cuore lo Spirito suggerisce al credente: " Gesù è Signore! " e tutto deve essere sottoposto a Lui in forza della sua Signoria. E’ l’atto d’amore ! E il resto? " Lo considero uno spazzatura a confronto della sublimità della conoscenza di Gesù Cristo…" E’ nell’annunciare il Cristo nello splendore della sua signoria che Paolo attira su di sé le ire dei suoi persecutori, perché ovviamente va a cozzare contro ogni pretesa religiosa o politica di diventare strada di salvezza per l’uomo. La pretesa di configurare il cristianesimo alla proclamazione di valori è quantomeno riduttiva della ricchezza stessa del cristianesimo… "….queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che a soddisfare la carne ( s’intende l’orgoglio dell’uomo) " (Colossesi 2,20-
Mosso 11 aprile 2007 Rovagnati don Carlo Maria