Parrocchia Mosso Santa Maria

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Lettera Epifania 2007

Premessa


Nelle  passate tradizioni della Parrocchia della Beata Vergine Maria in Mosso S.Maria vi è anche la solennità dell’EPIFANIA, vissuta dalla Parrocchia come una seconda festa patronale.
In questa occasione era abitudine dei "re e delle regine" che consegnavano alla Chiesa il ricavato delle offerte raccolte.

Come però tante tradizioni che hanno caratterizzato il passato di questa parrocchia anche questa è andata sempre più scemando .
Rimane tuttavia la festa dell’Epifania, una festa significativa per la Comunità Cristiana che si trova nella parrocchia di S.Maria Assunta in Mosso.

Se non è più un vivere tale solennità come una festa patronale…se non vi sono più le tradizionali celebrazioni legate appunto a questa sottolineatura che della festa si è sempre data a Mosso S.Maria…che cosa ancora può dire la festa a questa Comunità Parrocchiale?
Se è pur vero che i tempi son cambiati e le tradizioni sono cambiate..rimane vero però che la festa dell’Epifania ha da dire ancora qualcosa alla comunità cristiana e in particolare a questa Comunità che è in Mosso.

Che cosa ha da dire ?


Il contesto originario dell’Epifania

E’ evidente che per comprendere il messaggio che scaturisce dall’Epifania è necessario conoscere bene il contesto in cui per la prima volta è accaduto quanto ricordiamo in questa solennità.
Il contesto lo desumiamo ovviamente dal Vangelo, in quanto sappiamo benissimo che l’origine dell’Epifania è un fatto riguardante la presenza di Gesù al momento della sua nascita.
Proviamo a comprendere alcuni aspetti che diventeranno ispiratori per capire cosa ancora l’Epifania dice a questa Comunità che è in Mosso.

E’ il Vangelo di Matteo che ci offre gli elementi per capire l’originalità dell’Epifania :  Vangelo di Matteo  2,1-18

L’avvenimento attorno  a cui si snodano le vicende dell’epifania è la nascita di Gesù. E’ la presenza di questo bambino che suscita immediatamente reazioni diverse e per alcuni aspetti contrastanti.
Il Vangelo ci pone appunto questa situazione con l’interrogativo : Riconosceranno che questo bambino è Dio fatto uomo?  Se tale è il bambino avvolto in fasce allora quel bambino si pone come Colui che ha su di sé il potere di Dio, come era stato annunciato dai profeti: il germoglio della casa di Davide avrà su di sé il potere regale e dominerà su tutte le nazioni"….
Pertanto, il vangelo ci attesta che in quel bambino vi è il potere di Dio. L’uomo Gesù dovrà vivere obbedendo al potere di Dio, perché tale potere si espanda su tutta la terra e ogni uomo, sottomettendosi a questo potere, sarà salvo.


Un bambino in fasce …riconosceranno in Lui il potere di Dio? Di nuovo il Vangelo si premura di mostrarci come avviene l’impatto di questo bambino con la sua situazione locale.
Le categorie di persone che lo riconoscono sono quelle che nell’opinione comune o non contano o sono senza autorità:  pastori e magi.  ( Luca 2,1-20 – Matteo 2,1-18)
Ci sono poi anche quelli che non lo riconoscono, sono coloro che detengono il potere : Erode e tutta Gerusalemme  ( Matteo 2,2-5 ).

……chi lo riconosce

      L’accoglienza fatta dai pastori e dai Magi ha una sua ragione: pastori e magi si rivelano persone che hanno il cuore puro, capace di recepire i segni di Dio, perché nonostante quelle che potrebbero essere state le apparenze, - sappiamo quale fosse la reputazione dei pastori, non certamente tra le più gratificanti ! e sappiamo la situazione dei magi, che in un contesto giudaico erano solo dei pagani ! – hanno saputo ascoltare le parole degli angeli e scorgere i segni di Dio negli astri.
      Da qui il Vangelo vuole porre una premessa importante: solo chi ha il cuore puro sa scorgere i segni della presenza di Dio…a loro Dio si manifesta.E la festa dell’Epifania è esattamente la sottolineatura di questo avvenimento che è la manifestazione di Dio in Gesù comprensibile solo da chi ha il cuore puro.
Il segno di Dio era da riconoscere in quel bambino…un uomo che aveva in sé il potere di Dio.
E così avvenne : " I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano veduto e udito, come era stato detto loro "  ( Luca 2,20).

" Videro il bambino e prostratisi lo adorarono .
Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono oro, incenso e mirra" ( Matteo 2, 11-12)


I pastori pur nella materialità del loro lavoro, nella fatica esigita dalla loro condizione di vita, mostrano di avere il cuore continuamente rivolto a Dio, anche perché, lo sanno benissimo, la fecondità del gregge, l’abbondanza dei pascoli è dono di Lui…..il loro cuore è puntato lì, in quel Dio che è Creatore e Signore dell’universo.

I magi, sacerdoti caldei, nella loro non conoscenza di Dio hanno continuamente il cuore alla ricerca della conoscenza di Dio, per capire il suo volere, con cui guida la terra. E questa loro ricerca è fatta nella lettura dei movimenti degli astri….il loro cuore vive nella certezza che in quei movimenti c’è l’impronta di Dio.

Proprio a loro che finalmente sanno vedere la storia dell’uomo guidata dalla provvidenziale mano di Dio è dato di riconoscere in quel bambino la presenza di Dio…….
" è nato per voi il Salvatore " dicono gli angeli ai pastori;
" Dov’è il re che nato….abbiamo visto la sua stella" dicono i magi a Erode…sì, è un bambino…ma dentro di Lui c’è la grandezza regale di Dio, che salva l’uomo e l’universo.

…..e chi non lo riconosce.

Se pastori e magi hanno avuto la grazia dal cielo di riconoscere in Gesù la manifestazione di Dio, il Vangelo non tace tuttavia anche il fatto che altri non lo hanno riconosciuto.
E come sempre, nella  sua chiarezza, il Vangelo delinea esattamente chi sono coloro che non lo riconoscono: Erode e tutta Gerusalemme.

Due accenni molto sintetici ma che dicono tutta la forza del rifiuto. Erode…è preoccupato, perché è l’uomo che vive, solo perché ha un potere..che farebbe senza un potere da esercitare? Erode, che si è raccomandato ai Romani, acquistandosi così la loro simpatia….perché lo lasciassero ancora re, non poteva sopportare che qualcuno oscurasse il suo trono…altrimenti egli avrebbe perduto il riconoscimento della sua regalità. La parola dei magi lo mette in crisi, proprio perché loro parlano della nascita di un re. Significa che quel bambino vivrà in quel territorio esercitando un potere regale…ed è questo che ha allarmato Erode.
Come avrebbe potuto Erode capire la dimensione vera di quel potere regale che era in quel bambino? E’ evidente che il cuore di Erode non era puro, perché il Grande Erode, viveva in forza del suo potere. Il suo potere non poteva essere condiviso e tanto meno oscurato. La soluzione più facile per coloro che vivono di potere è eliminare tutto ciò che potrebbe turbare la loro sicurezza….."..Erode si infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai magi" (Matteo 2, 16). Il tentativo di Erode è eliminare subito quel bimbo sospetto di usurpazione del suo trono!
La fine di Erode è stata miserevole !  
Giuseppe Flavio, nel suo libro di storia dei Giudei, dal titolo: " Le antichità giudaiche", parlando della fine di Erode dice :      " …la malattia di Erode divenne sempre più acuta.   Per la  sua  empietà  gli venne  inflitta questa punizione." ( A.G. XVII  §5 ).

Certamente dunque il cuore di Erode non godeva di quella luce e di quella purezza che lo avrebbe reso capace di comprendere ciò che stava veramente accadendo nella persona di quel bambino.

Ma insieme a Erode, continua il Vangelo, è tutta Gerusalemme che è turbata alla notizia di un nuovo re….Gerusalemme è il Sinedrio, l’organismo religioso e politico che governava Gerusalemme, naturalmente sempre sotto la tutela ormai dei Romani.
Il Sinedrio è il Gran Consiglio, formato con la presidenza del Sommo Sacerdote, dai sommi Sacerdoti non più in carica, dai Farisei, Sadducei, Erodiani. Era l’organismo che sorvegliava la vita dei Giudei in base alla Legge di Mosè e alle conseguenti tradizioni.
Nel testo di Matteo il modo di pensare di Erode viene assunto anche dal  Sinedrio, perciò il turbamento per la presenza di questo bambino diventa generale. Lasciare vivere questo bambino è prospettiva di destabilizzazione.
Anche il Sinedrio, pur fatto da ispirazione religiosa, si rivela non avere il cuore puro…pur trattandosi di classi sacerdotali e teologiche…La decisione di allinearsi a Erode rivela nei componenti del Sinedrio di nuovo l’assenza del cuore puro. Anche costoro pur immersi nelle "cose" di Dio non hanno interesse alla ricerca sincera di Dio..perciò come poterlo riconoscre in quel bambino? La loro mente è impregnata, come il loro cuore, in una questione di potere, certamente religioso, ma sempre potere e cioè soddisfazione di sé.
Povero bimbo ! appena nato ha già su di sé il peso di questo rifiuto, è già considerato un elemento pericoloso, destabilizzante !  E’ già da punire o da eliminare.
Chi non lo riconosce ?  Coloro che in qualche modo sono posti in luogo di potere o di governo del popolo e che hanno fatto di questo loro posto l’unica ragione del proprio vivere. Solo rivestiti di questo potere hanno la speranza di sentirsi qualcuno e di essere considerati e temuti… Spogliati di questo potere sarebbero un nulla, perché il loro cuore è imputridito, amando solo ciò che rafforza questo potere.

La manifestazione di Dio avviene proprio qui, in questo contesto !
Geograficamente tale manifestazione avviene in un luogo trascurabile: un piccolo villaggio di Gerusalemme, chiamato Betlemme….nessuna pretesa in questo villaggio! Eppure da qui parte la manifestazione di Dio….ma proprio loro i suoi non la riconobbero, anzi l’hanno voluta subito punire: " Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto…perché Erode sta cercando di uccidere il bambino " sono le parole che l’Angelo rivolge  a  Giuseppe  ( Matteo 2, 13).

Quelli da lontano, solo loro, che non sanno dove cercarla..solo loro la trovano: i Magi " la stella che li aveva preceduti nel suo sorgere, si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino." ( Matteo 2, 9-10 ) .



Il nostro contesto
posto di fronte alla manifestazione di Dio:
la nostra Epifania.


Il bambino oggetto di attenzione in questi splendidi testi del Vangelo, diventa adulto e nel suo vivere tra la sua gente, svolge la sua missione regale, egli esercita pienamente il suo potere che è il potere di Dio…ma come già prospettato nella sua nascita, la sua presenza è considerata pericolosa per la stabilità della tradizione giudaica…e lo vedremo come questa volta sia il Sinedrio a fare il primo passo coinvolgendo l’altro Erode, il figlio del Grande Erode della nascita, e poi Pilato per eliminare definitivamente questo uomo, considerandolo un trasgressore e bestemmiatore nei confronti della loro legislazione…. proprio così muore Gesù, come un malfattore !

La vicenda di Gesù segna profeticamente la sorte di coloro che lo annunceranno…Egli sarà sempre la manifestazione di Dio dovunque arriverà la parola del suo Vangelo, dovunque arriverà la sua presenza.

L’annuncio del Vangelo ( che è Gesù stesso) susciterà sempre reazioni contrastanti, perché se veramente è la parola del Vangelo, veramente è manifestazione di Dio…perciò subirà quello che Gesù ha subito quando viveva la sua vita terrena come noi.
Dovunque verrà annunciata la sua presenza si innescheranno le stesse reazioni di allora: avverranno divisioni, ma non sulla base di fatti umani, bensì su reazioni dovute allo spirito che guida i cuori.

Oh sì, la difficoltà infatti non sta nell’accogliere o no un bambino, bensì sta nell’accogliere l’interpretazione che viene data a questo bambino. E l’interpretazione è data a seconda di quale luce illumina il cuore degli uomini.

Un conto infatti è l’interpretazione data dai pastori o dai magi e un altro conto è l’interpretazione data da Erode e dal Sinedrio di Gerusalemme.
Così sarà sempre anche di fronte all’annuncio della Parola che dice la reale presenza di Gesù…in sé nessuno dirà mai di rifiutare la parola del Vangelo, ma la divisione nasce quando si tratta di capirlo nella sua purezza. E l’interpretazione è data a seconda di cosa c’è nel cuore….e anche oggi è sempre attuale la vicenda del cuore puro e del cuore incrostato.
La paura di oggi è ancora quella di considerare che la Parola del Vangelo contiene il potere di Dio, perché quella parola è Gesù stesso, perciò è verità, perciò è giudizio, perciò è destabilizzazione per coloro che vivono solo per il loro potere….dovrebbero ammettere che loro sono menzogna, ingannevoli per gli uomini, illusi per se stessi….ma è meglio condannare quella parola come causa di destabilizzazione!

Oggi questo processo a Gesù, bambino pericoloso, continua ! E chi fa il processo e si è sostituito a Erode è la mentalità terribilmente materialista, non nel senso delle cose materiali, ma nella sua più profonda radice: Dio è una questione di chiesa e di donniciole…l’impianto del nostro vivere è solo esercizio del nostro potere. Decisioni, valutazioni, legislazioni, regolamentazioni che servono al vivere sociale non sono più rispettose di questa presenza di Dio che chiede di stare nella storia umana.

E’ il tragico materialismo che uccide nell’uomo il profumo della presenza di Dio: l’arte, la fantasia, la delicatezza, il rispetto, il gusto estetico e non il pesante fare… per fare perché sia chiara la testimonianza del potere. L’annuncio di Gesù è solo dunque una cosa riservata a chi può essere interessato ….forse ai preti, ma non oltre! E’ un’ opinione che può anche essere mistificata per non essere accolta !

Il materialismo dunque lascia spazio solo all’istinto dell’uomo, perché in questa visione della realtà, l’uomo si trova a liberalizzare tutte le sue passioni custodite e giustificate dal suo potere.Da qui le violenze, le ingiustizie, le menzogne che normalmente guidano la strada di chi sposa il materialismo.
E’ questo l’Erode che se pur morto nella vita terrena, pare abbia lasciato il seme del suo spirito che è ben attinto da tutti coloro che hanno fatto del potere la loro ragione di vita e che si sentirebbero morti se venisse loro tolto.
Ma voi stessi li potete riconoscere questi Erode: sono persone aride, soggette solo a istinti brutali; sono persone senza capacità di relazioni se non con chi si sottomette al loro potere e si lasciano da loro dominare; sono persone instabili, incapaci di essere sempre uguali a se stessi e quindi soggette a mille alterazioni, a seconda di quanto non sia compromesso il loro potere…e quello che fanno, ubbidisce solo alla legge del fare per ottenere, per affermare…..sempre il loro potere. Guardateli bene, sono mistificatori, si fanno passare per benefattori della gente, si riempiono la bocca di attenzioni ai problemi sociali; sono mistificatori delle povertà e delle necessità della gente…perché devono far risaltare la loro  propensione ad essere ritenuti i benefattori della gente, ma tutto per riscuotere consenso.


Così infatti  è come Erode si presentava ai Giudei:
Sempre Giuseppe Flavio in Antichità giudaiche lo descrive così:
" molti si stupivano davanti alla incoerenza delle tendenze naturali di erode. Infatti, considerando, da una parte, il suo largheggiare e beneficiare tutti gli uomini, anche coloro che avevano per lui ben poca simpatia, pareva impossibile che non riconoscesse di avere una natura benefica. Ma d’altra parte, se si considerano i supplizi e le soperchierie con cui maltrattò i suoi sudditi e le persone a lui più vicine, e quando si osserva quanto era rude e inesorabile il suo carattere, non si può fare a meno di considerarlo uomo bestiale e privo di ogni moderazione….la causa di questi divergenti modi di esprimersi è una sola: amava gli onori, ed era fortemente dominato da tale passione ogni volta che gli si offriva qualche speranza di essere considerato nel tempo o da parte dei presenti, che allora si mostrava generoso. In realtà se qualcuno del suo popolo non era ossequioso verso di lui e, parlando, non si mostrava suo servo, se tentava di giudicare il suo modo di governare, Erode non era capace di controllarsi, poneva sotto inchiesta i suoi congiunti e i suoi amici e li puniva severamente come nemici. "  ( A.G. libro XVI § 4 ).
Il materialismo dunque, così inteso, è la sorgente della menzogna che ormai regge i rapporti umani.

Ma Erode mette in luce anche un’altra barriera che si opporrà al bambino: il Sinedrio.  Sono i personaggi interpellati da Erode…e da lui allarmati al punto di coinvolgerli nel suo turbamento.
Il materialismo ha un grande potere : soggiogare anche l’atteggiamento religioso dell’uomo…in questo la religione diventa potere. Un potere che si deve garantire presso gli uomini, alla stregua di ogni potere umano. Religione e teologia possono essere preda di quel materialismo che vive nella situazione di aver decentrato Dio per mettere al centro se stessi: sono i Sommi Scaredoti ,  i Farisei.

Erode non riesce a uccidere il bambino…ma lo uccideranno proprio loro: il Sinedrio.
Scandaloso questo coinvolgimento di Erode che trova risposta positiva nel Sinedrio; scandaloso, perché i maestri della via che dovrebbe condurre gli uomini alla purezza del rapporto con Dio, li conduce invece ad una mentalità creata da Erode….come poteva dunque il Sinedrio capire il potere di Dio nel modo giusto? A Gesù diranno infatti, sempre loro, " Tu bestemmi". Erode riesce anche a far agire nel suo nome quelli del Sinedrio, i Sommi Sacerdoti! Eppure hanno saputo spiegare a Erode le profezie ( Matteo 2,5 ).
I ministri della religione sono infatti esposti al pericolo del compromesso con il materialismo di chi ha il potere, perché la religione genera il senso del potere, perciò rivela l’impurità del cuore. I ministri della religione non sono preoccupati di riconoscere la manifestazione di Dio, ma sono preoccupati di rassicurare il loro potere sulla gente mistificandolo con le cose di Dio.

Il gioco di Erode è sfacciato : trattandosi di una cosa religiosa doveva coinvolgere, per poter intervenire senza perdere il proprio prestigio le autorità religiose…e dopo averle attirate dalla sua parte è rassicurato nel procedere secondo i dettami del suo potere. E’ il gioco che continua sempre, perché il potere prodotto dal materialismo non perdona; vuole essere assoluto e impunito,presentandosi sempre col volto di chi chiede collaborazione, chiarimenti, consigli…..è sempre un lupo rivestito da agnello. E sempre chi ha l’autorità religiosa, se vive il rapporto con Dio con la logica della religione, sarà coinvolto e usato per soddisfare l’ambizione di chi ha fatto del suo potere la ragione del suo vivere; pensando, in questo modo, di avere certezza di mantenere a sua volta quel potere conferito  dal fatto di essere religiosi, tanto più se investiti da autorità religiosa. Sempre tuttavia con molta mistificazione, perché sempre si affermerà da costoro di essere i difensori di Dio….e non sanno che Dio non ha bisogno delle difese umane….ma il potere rende stolti gli intelligenti di questo mondo!

Queste tensioni sono tutte concentrate là, in un luogo insignificante : attorno alla culla di un bambino in un piccolo villaggio, ormai non più importante, Betlemme.
Eppure lì è vissuta questa tensione tra la manifestazione di Dio e il terrore dei grandi, difronte ad un bimbo che ha la regalità di Dio.
Quel bimbo è temuto non perché appartiene ad una famiglia importante…nasce in una stalla ! Non perché i suoi sono conosciuti come persone di spicco…venivano da Nazareth ( non era onorabile la cosa! )…ma allora perché quel bimbo è preso di mira?  Da Lui sprigionava lo Spirito di Dio…..è quello che viene colpito in Gesù.

Sempre dove si avrà il coraggio di annunciare la Presenza di Gesù in tutta la sua purezza si scateneranno queste forze che cercheranno di soffocare l’Annuncio…sempre si ammicheranno poteri politici e religiosi, perché di fronte all’Annuncio di Gesù viene messo in luce lo stato di menzogna che è celato gelosamente nel cuore di chi vive per il suo potere.


L’Epifania nella nostra
Comunità Parrocchiale

La nostra comunità Parrocchiale è benedetta dal Signore, perché c’è lo splendore della manifestazione di Gesù….è recepita da pochi e da coloro che vengono da altri paesi solo perché si annuncia il Vangelo.

Chi sono i pochi ?
Splendida la celebrazione della Messa della Prima domenica del mese ! I bambini con le loro famiglie insieme a celebrare l’incontro con Gesù, ma ancora più splendido il fatto che tutti i bambini ( con certezza ! senza mistificazione) hanno chiaro che quel gesto non è obbligo o imposizione, ma è incontro con Gesù, manifestazione di Dio per noi…ma loro hanno il cuore ancora puro e lo possono credere !
E’ grazia vedere i loro genitori non solo nella celebrazione della Messa, ma anche puntualmente a catechismo per conoscere sempre più questo mistero di Dio in Gesù…e anche loro lo desiderano anche se per realizzarlo fanno le loro fatiche dopo la giornata di lavoro…ma il loro cuore è puro ! deve essere solo forte e perseverante!
Che grazia poter dire che al catechismo dei ragazzi non manca nessuno…e quello che ancora stupisce è riassunto in una richiesta che è venuta da quelli che hanno ricevuto la Cresima a giugno….Vogliamo conoscere Gesù in modo vero…perché forse finora ci hanno raccontate tante cose non vere !
E quelle persone che sono sempre presenti alla Messa feriale…non dite che vengono perché sono bigotte ….hanno solo capito che lì c’è Gesù e lì c’è Dio. Non è forse la voce del cuore puro?
Stupore suscita ancora il fatto che molti vengono a Mosso solo per la  Messa e l’ascolto della Parola.
Sconvolgente il pensare anche solo alla Messa della seconda domenica del mese : tre ore di celebrazione tutta incentrata sull’Annuncio del Vangelo…e vengono da ogni parte !
Alla Messa domenicale : è vero che, come dicono altre opinioni, c’è poca gente, ma è anche vero che chi viene si trova di fronte ad un Annuncio che è la manifestazione di Gesù…e chi viene lo sa!
Vanto ? Oh no!  Solo una semplice considerazione che la manifestazione di Gesù qui a Mosso  c’è, perché finalmente si comincia a vedere che le persone dal cuore puro sentono la necessità di Lui e sanno finalmente dove trovarlo! E quando dico che qui c’è l’Annuncio non intendo la semplice celebrazione della Messa o di qualche altra iniziativa di preghiera, intendo dire che qui la Parola di Gesù è viva e davvero raggiunge i cuori e li conduce a Lui presente continuamente col suo Corpo e Sangue! E’ un grande dono che Gesù fa a questa Comunità Cristiana! L’ Annuncio infatti è opera sua, perciò è Verità che colpisce il cuore con la potenza del suo Spirito. Ma anche qui, come allora il contesto in cui questa bellezza deve sbocciare e vivere ha tutte le caratteristiche di quel materialismo sornione e malvagio di Erode e del Sinedrio, che fa della menzogna la regola dell’agire. E’ il sistema  di chi ha paura del potere di Dio, che avverte ma non riconosce, e perciò scatena la forza del potere umano che si erge con le pretese dell’assoluto e dell’impunibile.

Festa dei Santi Innocenti        
     28 dicembre 2006
             Don Carlo Maria Rovagnati
                                                                parroco



 
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