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Dal libro del profeta Geremia
(23,1-
«Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo». Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio di Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho lasciate scacciare e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; di esse non ne mancherà neppure una». Oracolo del Signore.
«Ecco, verranno giorni -
nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto,
che regnerà da vero re e sarà saggio
ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra.
Nei suoi giorni Giuda sarà salvato
e Israele starà sicuro nella sua dimora;
questo sarà il nome con cui lo chiameranno:
Signore-
2.
Lo scandalo di una politica
che è solo culto a idoli.
Prima di entrare nella comprensione di questo testo con le relative attualizzazioni è necessario chiarire il termine che useremo : politica. Qui "politica" verrà sempre inteso nel significato originario: Costruire la città.
E’ chiaro che non si intende la costruzione delle case o degli edifici, bensì la costruzione del tessuto sociale che dovrà formare appunto la città.
La motivazione di queste righe
Scrivere di questo argomento è sicuramente esporsi a mille reazioni, ma questo non può essere ostacolo ad una corretta conoscenza della forza che il potere ha di modificare gli uomini e trasformarli in strumenti di reale squilibrio e quindi distruzione del tessuto umano.
Nell’antichità troviamo abbondanti testimonianze di come le diverse politiche diventavano oggetto di ironia, con la quale si aiutava il popolo a comprendere l’arroganza e l’ingiustizia di coloro che governavano.
Neppure la Sacra Scrittura si esime dall’usare immagini e parole capaci di colpire le diverse politiche con cui si reggeva il popolo di Israele, per aiutare la gente a capire la pericolosità del modo ingannevole con cui i re stavano governando il popolo.
Il movimento dei Profeti ha questa specifica missione: alzare la loro voce verso i capi del popolo; verso re, sacerdoti e profeti. Gesù stesso svela l’ipocrisia dei capi, bollando con parole di fuoco Sommi Sacerdoti, Scribi, Farisei, Dottori della legge……era il Sinedrio, organismo politico-
L’elemento che accomuna questi interventi, che in certi passaggi sono decisamente violenti, è la convinzione che il popolo è di Dio e il segno che Dio è il re è la benedizione che Israele gode.
La benedizione che si concretizza nella fecondità della terra, nella fecondità dei greggi, nell’ avere la certezza che la terra su cui sono è terra di Dio, perciò non cesserà mai la fecondità. Ma la politica dei re tende ad allontanare il popolo da questa certezza di appartenere a Dio e quindi il popolo è privato della benedizione, perché la terra diventa solo proprietà dell’uomo e perciò allontana Dio. Così la terra diventa il luogo dell’ingiustizia,del malessere, della fatica, della sofferenza e del dolore.
L’attuazione di questa visione
Nell’imminenza della festa dell’Assunta, patrona di questa parrocchia; a seguito della Lettera della quaresima 2012, che non è stata una lettera solo, ma l’invito a un cammino per muovere i passi verso la formazione di una vera Comunità cristiana è doveroso continuare questo cammino di revisione della Comunità che si ritiene ancora cristiana.
La solennità che corrisponde all’antica festa patronale richiede ovviamente un altro momento di riflessione sulla parrocchia intesa appunto come Comunità Cristiana.
Questa volta la nostra riflessione vuole partire dal precedente testo del profeta Geremia.
Il testo dice:
" Guai ai pastori che fanno perire e
disperdono il gregge del mio pascolo!"
Oracolo del Signore.
Questo testo si riferisce al momento in cui Geremia denuncia la politica del re, che porterà il popolo di Giuda a perire e a disperdersi.
Geremia attacca il re, perché la sua politica non corrisponde al progetto di Dio e quindi porta alla rovina il popolo di Dio.
Quel popolo di Dio che per noi oggi dovrebbero essere i Cristiani.
Quel popolo di Dio la cui porzione dovrebbero essere le varie comunità cristiane che in termini correnti vengono chiamate parrocchie o in termini civili: paesi,città.
E’ da qui che parte il nostro cammino di revisione appunto della Comunità Cristiana che è in questo paese.
1. Guai ai pastori che fanno perire il gregge.
I re fanno perire il gregge…..ma in che senso?
E’ chiaro che stiamo parlando del potere politico e Geremia affronta il re!
Perché il re fa perire il popolo?
Perché non ispira più la sua politica al disegno di Dio, ma prende ispirazione solo dalla suo desiderio di potere; al re non interessa più che il popolo goda della presenza di Dio, quella che è fonte di vero progresso (in termini bibblici si chiama Benedizione), ma guida il popolo solo secondo il disegno della "sua" politica, che ha come ispirazione e fine il suo potere.
E’ qui che si introduce l’attacco di Geremia!
Questa prima denuncia ci orienta decisamente a guardare a questa comunità e capire su quale "politica" è costruita. Come è questo tessuto sociale?
La comunità di Mosso è una porzione di popolo, ma possiamo dire Cristiano? Se lo possiamo dire allora ci sia lecito sottoporre questa realtà al giudizio della Parola di Dio. Perciò per continuare dobbiamo avere la certezza che questo popolo di Mosso abbia ancora la volontà e quindi l’orgoglio di difendere il suo essere cristiano, altrimenti questa riflessione non sarà certamente capita nella profondità. Ma chi ritiene ancora di voler essere cristiano accolga questa riflessione….con spirito di saggezza ! Fermiamoci agli ultimi anni della storia di questo popolo mossese: e che cosa diciamo? Diciamo che la "politica" di questo paese è sempre stata una mistificazione del potere, a costo di scendere a bassezze con ogni genere di compromessi, pur di salvare "il potere" che voleva essere "politico" ma non certamente nella visione di quella Verità che fa sentire la terra "benedizione di Dio".
"I pastori fanno perire il gregge"
Ma è normale nelle logiche politiche guidate dalle decisioni dei capi,che aspirano solo al loro potere, perché già Fedro, attingendo da Esopo, bollava questa logica maldestra con le famose favole; ne ricordiamo una che si addice a questo caso:
a. L'aquila e la cornacchia
Contro i potenti non si è mai sicuri a sufficienza e, se poi ad essi si unisce un consigliere scellerato, la prepotenza e la malvagità portano a rapido compimento quanto macchinato.
Un'aquila aveva sollevato in aria una testuggine. Questa, essendosi messa al riparo nel suo guscio corneo, non poteva essere ferita in alcun modo.
Sopraggiunse dal cielo una cornacchia e volando vicino disse all'aquila: " E' davvero una grassa preda quella che tieni tra le unghie; ma, se non ti suggerirò cosa fare ti affaticherai inutilmente con questo ingombrante peso".
Dopo essersene fatta promettere una parte, le consiglia di lasciar cadere dall'alto, su una pietra, quell'animale dal guscio così duro per poterlo mangiare una volta sfracellato. L'aquila convinta dalle parole seguì il consiglio e in larga misura divise con la maestra (la cornacchia) il ghiotto boccone. Così la tartaruga, cui la natura aveva offerto una sicura protezione, impotente contro due, morì7.
E’ più facile dire che il paese muore se vengono a mancare le scuole o perché non c’è collaborazione con la parrocchia……ma nessuno ha il coraggio di dire che il paese muore per la immoralità sociale ! Non so se è chiara la gravità di tutto questo: ammesso che i Mossesi abbiano ancora il desiderio di sentirsi una comunità cristiana….come possono sopportare che la politica-
Ancora Fedro ironizzava questa logica dei potenti con un’altra favola, mettendo in guardia la gente dalle loro azioni ispirate solo al proprio potere; invita a non fare mai alleanza con loro, pena l’essere distrutti :
b. La vacca, la capretta, la pecora e il leone
La società con un potente non è mai sicura.
Questa favola conferma questa tesi.
Una vacca, una capra e una pecora che sopporta facilmente le ingiustizie si misero in società con il leone nei boschi. Dopo aver catturato un enorme cervo e fatte le parti il leone disse: "Prendo la prima parte perchè sono il leone; mi assegnerete anche la seconda perché sono forte; inoltre, visto che valgo più di voi, mi spetta anche la terza; avrà il fatto suo chi toccherà la quarta. Così un solo malvagio portò via tutta la preda.
"Guai ai pastori che fanno perire il gregge"
Ma allora non è tempo di risvegliare la capacità di leggere la politica che guida la sorte di questa comunità ? Non con altre categorie politiche…non ci interessano, perché sono tutte molto simili. Il problema non è scendere in politica o fare un gruppo politico…ma il problema nostro è capire la "moralità" che regge il sistema e come cristiani siamo "doverosamente" tenuti a combattere tutto ciò che non è conforme a quella moralità che l’essere cristiani esige soprattutto da parte di chi deve guidare una comunità che ancora vuole dirsi cristiana. E’ tempo di non credere più alle maschere poste sui volti per accaparrare la benevolenza della gente, ancor più se per conquistare la benevolenza entra la logica dei favori o del denaro…. per sottoporla poi al peso di una politica che non ha niente a che vedere con la rettitudine con cui una comunità, soprattutto se cristiana, vuole essere guidata.
Ancora Fedro, anche se pagano, aveva capito la pericolosità di come i politici accaparrano la gente; certo lui non parla di moralità, ma il senso è lo stesso e lo dice con un’altra favola con cui invita la gente a imparare da una volpe:
c. La volpe e la maschera
Una volpe per caso aveva visto una maschera da teatro; e dopo averla girata e rigirata un paio di volte disse: "Gran bell'aspetto ma è vuota, non ha il cervello".
Questo si dice di quelli a cui la dea Fortuna assegnò onore e gloria, ma privò di saggezza e di intelligenza.
La questione dunque è posta sulla moralità, ( che significa il modo retto per costruire le relazioni nella comunità) non sull’ideologia politica…..nè sul sistema politico.
E’ questa la sottile distinzione che fa dei profeti, non degli uomini politici, ma uomini dalla voce chiara con cui risvegliano nella gente il criterio della moralità con cui leggere le politiche dei loro governanti.
E’ la sottile distinzione tra la legalità, secondo la legge degli uomini e l’onestà e la trasparenza derivata dall’aver capito il valore della "moralità" di una azione; moralità che quasi mai corrisponde alla legalità, perché la moralità non nasconde, la legalità tutela anche ciò che non è moralmente vero e giusto.
E se davvero Mosso vorrà essere comunità cristiana, dovrà di nuovo imparare a capire questa profonda verità, dovrà diventare capace di recuperare il senso della moralità, ma ovviamente, per i cristiani, è la moralità cristiana, quella che emerge con vigore e con determinatezza dal Vangelo di Gesù Cristo; quella moralità che ha come pilastri la dignità della persona umana e perciò la salvaguardia del diritto e della giustizia perchè sia rispettata tale dignità.
2. Guai ai pastori che disperdono il gregge
La seconda denuncia che Geremia fa ai re è che disperdono il gregge. Di quale dispersione si parla?
La dispersione sta nei confronti di Dio. Il re ha reso difficile far sentire al popolo la vera parola di Dio.
Aveva introdotto la "confusione", perché aveva accettato nel suo regno anche la presenza di altri dei.
Ma la gravità denunciata da Geremia è che il popolo non può più sentire la "vera voce di Dio". Geremia che va a parlare nel nome di Dio è continuamente messo a tacere; è dichiarato pericolo, perchè allontana la gente dal re; deve essere condannato, ma intanto il popolo è disperso, è nella confusione va verso gli idoli introdotti dal re….sarà portato in esilio; Gerusalemme sarà rasa al suolo.
In effetti la parola del re ha sostituito la Parola di Dio. Il re si circonda di profeti scelti da lui e che ovviamente contraddicono la parola di Geremia.
Che dire di questa denuncia?
E soprattutto cosa c’entra con la realtà di Mosso?
Prima di capire cosa c’entra con Mosso tale denuncia è ancora necessario sottolineare che stiamo parlando di un Mosso che vorrebbe essere cristiano…..solo in questo senso possiamo provare a capire questa denuncia.
Abbiamo detto nel precedente paragrafo che la politica di questo paese è ben lontana dall’essere ispirata alla trasparenza cristiana, ma ovviamente la caratteristica della menzogna è quella di scrollarsi ogni sospetto di responsabilità, addossando la colpa ad altri.
Chi ricorda la lettera della Quaresima 2012 si ricorderà che è stato messo a conoscenza quell’episodio che è capitato proprio all’inizio del mandato a parroco di Mosso, quando un amministratore disse:
"Non capisco perché devi arrivare sempre tu prima di me". E da allora il parroco è diventato il responsabile di ogni tipo di disturbo e così si è creata questa mentalità tuttora sostenuta e creduta del parroco che ruba il potere di qualcuno o comunque non lo ossequia. Mentalità purtroppo condivisa e sostenuta da appartenenti alla gerarchia. E la tradizione continua, fedeli alla visione introdotta come difesa di un potere che si è sentito in pericolo. Peccato che costoro non si rendono conto di ciò che stanno facendo, perché con questo loro agire hanno allontanato la gente dalla parrocchia, perciò la gente è allontanata dalla possibilità di ascoltare la Parola di Dio per poter vivere secondo la Parola e formare la vera Comunità Cristiana, che non è quella garantita certamente dalle lusinghiere parole dei sindaci o ecclesiastici che parlano solo per salvare i propri equilibri.
"Guai ai pastori che disperdono il mio gregge"
Lo so che è pronta la risposta a questa affermazione, la risposta è che comunque la gente va nelle altre parrocchie…..sì, ma il problema non è l’andare a Messa, il problema è l’ascolto della Parola, che forma la Comunità Cristiana. Andare nelle altre Parrocchie a fare? Perché?
Quale è la ragione per cui si va nelle altre parrocchie? Solo una potrebbe essere la ragione per cui questo è giusto che avvenga: cercare la vera Parola del Vangelo.
Ma a Mosso la ragione dell’esodo nelle altre parrocchie non è certamente questa, ma è solo l’obbedienza a quella mentalità che ormai ha preso piede da anni a questa parte: il Parroco è diventato l’antagonista del Comune, è la rovina dell’armonia del paese: la sentenza data dal potere.
"Guai ai pastori che disperdono il mio gregge"
D’altra parte è la tecnica di chi vive per il potere…sentite l’aveva detto già anche Fedro:
a. L'aquila, la gatta e la scrofa
Un'aquila aveva fatto il suo nido nella parte più alta della quercia; una gatta avendo trovato una cavità a metà quercia vi aveva partorito; una scrofa selvatica aveva invece partorito ai piedi dell'albero. Ad un certo punto il gatto, con perfidia e astuzia scellerata, mise sottosopra questo alloggio offerto dal caso. Si arrampicò fino al nido dell'aquila e disse:"Si sta preparando la tua rovina e forse anche la mia perchè come tu puoi vedere ogni giorno l'insidiosa scrofa scava la terra e ciò è segno che vuole sradicare la quercia per sopprimere a suo agio i nostri figli. Dopo aver gettato l'aquila nel terrore e averne annebbiata la serenità di giudizio, scende piano piano nel covile della setosa scrofa e gli disse: "I tuoi piccoli corrono un grande pericolo, l'aquila, infatti, è pronta a rapire i tuoi maialini non appena uscirai con il tenero gregge alla ricerca di cibo".
Diffuso così il panico in questo luogo la briccona si richiuse nel suo sicuro buco. Da quel luogo, andando in giro di notte di soppiatto, procura il cibo per sé e per i sui gattini mentre tutto il giorno, fingendo di essere preoccupata, si pone di vedetta. L'aquila temendo la caduta dell'albero sta appollaiata sui rami. La scrofa per evitare che le rapiscano i piccoli non esce più.
Che aggiungere ancora? L'aquila e la scrofa morirono di fame con i loro piccoli mentre il gatto procurò una gran quantità di cibo ai suoi gattini.
Gli sciocchi creduloni possono capire dalla favola narrata quale grande male può causare l'uomo ipocrita e simulatore.
Vorrei gridare a questa gente tutta la loro responsabilità morale nei confronti di questa Comunità…non hanno capito nulla di quanto sia grave il loro comportamento, perché così facendo hanno oscurato la possibilità di certezza che la Parola di Dio è posta in mezzo a questa Comunità…e la Parola di Dio non è legata a nessun uomo politico, ma è affidata al sacerdote, che nella sua missione deve continuare l’azione dei profeti, ma questo non per bravura, ma come "missione".
Questo è il più grave peccato commesso!
Peccato, sia chiaro, non perché offendono il parroco, ma solo perché rifiutano alla gente la possibilità di credere che davvero in questa comunità è proclamata la Parola di Dio, proprio dalla persona del parroco.
Ma loro gridano più forte e il paese è dominato dalla loro parola.
Ma "Guai ai pastori che disperdono il mio gregge".
Che succederà?
Per i Cristiani la risposta dovrebbe essere facile, perché la attingiamo ancora da Geremia.
Così dice Geremia: " Perciò dice il Signore, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io mi occuperò di voi e della malvagità delle vostre azioni. Oracolo del Signore".
Prego e invoco che davvero questo avvenga, perché altrimenti è morte certa per questo paese.
E’ la morte di quella moralità che unica garantisce la bellezza di essere uomini, la bellezza di essere Comunità Cristiana. La gente è dispersa allora perché ha perduto quella certezza derivata dall’Unica Parola che può fare di molti una cosa sola e non è certamente una parola politica…è solo il Vangelo di Gesù.
Ma allontanando da Colui che lo annuncia, la gente è dispersa, cioè è allontanata dalla possibilità della Verità; è allontanata dalla certezza di potere diventare davvero una Comunità Cristiana….
Povera situazione…..si consola solo col dirsi "paese dall’aria fina"; col dirsi paese "dell’integrazione"….e la menzogna continua a regnare, perché tutto questo non è certamente prova che qui ci sia una Comunità davvero Cristiana!
E’ spiacevole dover affermare quanto questa gente non abbia capito la missione del parroco, perciò la lettura che essi danno è la solita lettura con cui si guarda ai parroci…..Con buona pace per le ultime teorie ecclesiali con cui ci si spinge a dire che il prete è fatto per stare in mezzo alla gente…..Ma tale affermazione è carente di una cosa importante, cioè manca la parte più caratterizzante: in mezzo alla gente a fare? A fare l’amico? A fare il baby siter? A fare l’operatore sociale? A fare l’organizzatore-
Tutti aspetti che nella comune mentalità sono presi e applicati proprio all’opera del parroco. Ed è perciò che ci si permette di agire come si agisce, perché il parroco è sempre stato visto così, d’altra parte è tutta gente che è sempre stata coi parroci…..e quindi il parroco entra nel numero delle persone che si impegnano socialmente e per certi versi anche politicamente, quando per buona pace sostengono le azioni dei capi, indipendentemente dalla bontà morale, ma solo sui criteri della convenienza e del compromesso…il solito buonismo! Forse non hanno ancora capito che il parroco non è niente di tutto questo, ma ha l’obbligo "vitale" di far conoscere la Parola di Dio…non quella che piace a Lui o soddisfa la gente, ma quella che ci è stata lasciata da Gesù. Forse non è abbastanza chiaro che la Parola di Dio non si riferisce a quali preghiere bisogna dire, a quali riti bisogna partecipare, come devono essere fatte le cose di chiesa ecc….
Ma questa Parola, che è verità, dice che Dio vuole entrare e cambiare questa storia di uomini che sono in balia della forza del peccato, (quella che nelle righe precedenti abbiamo chiamato col nome di menzogna o malvagità). Ma è una Parola che intende toccare la "storia".
Appunto come già annunciavano i profeti.
A Mosso la Parola di Dio è comunque annunciata, insegnata, spiegata…e solo quella, non altre! E’ una Parola che non c’entra niente coi linguaggi politici; è una parola che non si gioca a compromessi con nessuna logica di diverse tendenze politico-
State pur tranquilli che questa Parola comunque sarà giudizio per Mosso, perché è Parola di Dio non di uomini!
"Gesù vide la gente che lo seguiva e si commosse
perché erano pecore senza pastore".
E’ l’effetto che nasce davvero quando guardi a questo paese, ma questo ti inquieta, perchè vedi questo paese come incatenato….ma purtroppo disperso, disorientato, perché sotto il giogo di questa terribile azione che da anni si abbatte sui mossesi, i quali però non si rendono conto di questa situazione e credono che questo sia il modo di ritenersi ancora, tutto sommato, cristiani.
3. La festa dell’ASSUNTA
Siamo dunque arrivati ancora una volta alla festa che da sempre è la festa patronale di questo paese, nonostante che, ancora grazie ai capi, si è visto privare del richiamo "Santa Maria"…..
"Guai ai pastori che disperdono il mio gregge".
Questa ricorrenza comporta sicuramente un momento di riflessione sulla nostra condizione di Comunità Cristiana.
Ma purtroppo, senza sembrare polemici o pessimisti, è evidente che Mosso non è una Comunità Cristiana, perché non c’è il punto di incontro che permette davvero di sentirsi una Unità. A Mosso c’è solo un piccolo gregge che cerca di vivere attingendo dalla Parola del Vangelo. La festa patronale tuttavia è ancora una volta uno stimolo a individuare la strada per raggiungere questa Unità che farebbe di questo paese davvero una Comunità Cristiana.
La strada? E’ una sola: cercare davvero la Parola del Vangelo che garantisce la presenza dello Spirito di Gesù, e vivere coerentemente allo Spirito di Gesù che ci dà garanzia di diventare Comunità Cristiana.
Ma è necessario cercare lo Spirito di Gesù, volerlo, sapendo che è Spirito di Verità; è necessario avere il coraggio di assumere come criterio del proprio agire solo la trasparenza di questa Parola che ti insegna cosa vuole lo Spirito.
Ce la farà questo paese a liberarsi da questo terribile giogo ?
E’ il vero giogo del peccato, perché l’azione del diavolo, autore del peccato, è proprio quella di allontanare gli uomini dall’incontro con Gesù, che ora si manifesta appunto nell’Annuncio del Vangelo. Tutto questo non significa prima di tutto andare in Chiesa e andare a Messa, significa prima di tutto desiderare la Parola, credendo davvero che è Parola di Dio e quindi è comunicazione certa del suo Spirito, allora se poi ascolterai e vivrai di questa Parola incomincia per te la liberazione. Se questo avverrà c’è speranza che la Comunità Cristiana rinasca in questo paese. E finalmente la Messa sarà davvero la Comunità intera che invoca la presenza di Gesù che tutti ormai riconoscono il punto di Unità.
4. Come interpretare queste righe
Onde evitare malintesi o offrire motivi di valutazione che non corrispondono al criterio con cui queste righe sono state scritte, si rende necessario dare delle chiarificazioni:
questa lettera non è scritta con lo scopo di fare della polemica. Ma è solo un appello accorato a ritornare alla Verità. Non la Verità della logica o della legge, ma la Verità morale, quella che muove gli intenti e le ragioni per cui si prendono le decisioni per la comunità.
questa lettera non è scritta per colpire alcuno (questo per evitare le banali interpretazioni di chi sicuramente leggerà e poi dirà che il parroco ce l’ha con questo o quell’altro, col sindaco, col comune…..
e ponete fine a queste banalità!)…..ma è scritta solo per dire quanto male si fa a questo paese, convinti di imbonirlo con pubblicitarie espressioni nate dai soliti linguaggi buonisti.
questa lettera è scritta per cercare di far capire che dicendo la Verità è la via unica a che questo paese diventi davvero una comunità cristiana. Ma quando dico Verità, non intendo quello che dice la legge che sa dare torto e ragione a seconda dei vari casi o dei vari soggetti, bensì parlo della Verità delle intenzioni, perchè sono queste le vere protagoniste del malessere a Mosso. Sono quelle che generano comportamenti menzogneri. La Verità è quella che non scende a compromessi con interessi né privati, né sociali, né politici, né economici.
questa lettera non è una campagna politica è un richiamo a liberarsi dalla forza del peccato che fa gli uomini cattivi e infelici, che trasforma le varie popolazioni in terra di Sennaar (là dove crollò la torre di Babele), dove gli abitanti non si comprendono più.
questa lettera non ha alcun legame con il pessimismo, ma vuol essere solo realistica e veritiera, proprio perché vuole essere un invito alla rinascita, alla vita vera.
da ultimo questa lettera vuol essere un invito ad una insistente preghiera perché il Signore liberi davvero questo paese da ciò che lo rende incapace di essere Comunità Cristiana.
E anche questa festa patronale diventi, per coloro che già si sono resi sensibili alla Parola, una forte invocazione al Signore, perché tutto questo avvenga, perché davvero si possa finalmente respirare in questo paese quel clima rassicurante che nasce da gente che ha conosciuto finalmente la Parola apportatrice della vera pace; Unica che può davvero garantire la tanto sospirata Unità.
Voglia il Signore intervenire a porre fine a questa situazione di morte che però si manifesta sempre con l’arroganza di chi crede con saccenza e presunzione di agire per il bene del paese….
Mi sia lecito ricordare un passaggio di quel bellissimo libro sapienziale, conosciuto come il Libro di Qoelet (un libro contenuto nella Bibbia):
"Anche questo fatto ho visto sotto il sole e mi parve assai grave: c'era una piccola città con pochi abitanti. Un gran re si mosse contro di essa, l'assediò e vi costruì contro grandi bastioni. Si trovava però in essa un uomo povero ma saggio, il quale con la sua sapienza salvò la città; eppure nessuno si ricordò di quest'uomo povero. E io dico: È meglio la sapienza della forza, ma la sapienza del povero è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate. Meglio la sapienza che le armi da guerra ma uno sbaglio solo annienta un gran bene..
Una mosca morta guasta l'unguento del profumiere:
un po' di follia, presso gli uomini,
può contare più della sapienza e dell'onore.
La mente del sapiente si dirige a destra
e quella dello stolto a sinistra.
Per qualunque via lo stolto cammini è privo di senno e a tutti dice: «Sei pazzo».
Se l'ira d'un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa le ferite delle offese, anche gravi.
C'è un male che io ho osservato sotto il sole: l'errore commesso da parte di un sovrano: la follia vien collocata in posti elevati e gli abili siedono in basso.
(Qoelet 9,13-
Una lezione per tutti perché abbiamo sempre la chiarezza e la lucidità di capire oltre le apparenze; di capire che quello che regge le azioni non è ciò che si vede, ma è ciò che è nascosto nella mente e nel cuore di chi le compie. Non chi è a capo è nella Verità necessariamente, anzi non c’è come essere a capo per saper nascondere menzogna e ipocrisia. Del resto Gesù ha insegnato ai suoi discepoli: " Chi vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti, non come i capi della nazioni che le dominano" .
Capire questo è capire la Verità!
Ma capire questo è possibile solo se la luce della Verità entra in noi.
Ma Uno solo ha potuto dire con certezza assoluta:
Io sono la Luce del Mondo
Io sono la Verità,
sì è proprio Lui il Signore Gesù, il Vangelo Vivente.
MOSSO,
Festa dell’Assunta 2013
Don Carlo Maria Rovagnati Parroco