Parrocchia Mosso Santa Maria

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Famiglia Serra di Tollegno


La famiglia Serra di Tollegno


            
Si inizia con Carlo Antonio (nato intorno al 1630) che fu più pittore che scultore. Come pittore, i documenti ci hanno lasciato memoria nel 1664 dell’accomodamento dell’ancona della compagnia di S. Giulio di Pralungo; nel 1667 dipinse il gonfalone della Confraternita della SS. Trinità di Biella; nel 1669 decorò la chiesa della Confraternita di S. Agostino di Mongrando S. Lorenzo; nel 1677 dipinse un'immagine di S. Paolo sulla casa della Confraternita di S. Paolo di Biella e sistemò l’ancona della cappella della Consolazione della Confraternita di S.  Nicola di Salussola; nel 1678 dipinse il gonfalone della Confraternità di Cavagià e “accomodò li quadri” in occasione delle Quarantore nella chiesa della SS. Trinità dà Biella. Lavorò ad Oropa dipingendo le statue e le pareti della Natività della Madonna (an. 1664) ed eseguì i ritratti dei due grandi miracolati, Giovanni di Chambery e di Giacomo Vallet di Champorcher (an. 1672). A Carlo Antonio si può attribuire una tela raffigurante la Madonna d’Oropa della chiesa parrocchiale di Tollegno, recentemente restaurata. Carlo Antonio sposò Anna Serra, che gli diede diversi figli, tra cui Gaspare, il più elegante e il più barocco degli scultori Serra, Cristoforo Germano, che seguì l’arte paterna e Carlo Antonio, che abbracciò lo stato ecclesiastico.

             Si possono seguire le vicende della famiglia, l’unica famigiia Serra esistente in paese, oltre dagli atti anagrafici, anche dai documentatissimi  “Stato d’anime” della parrocchia. Per Gaspare e sua moglie tali scritti usano sempre l’appellativo “dominus”. Accanto al suo nome nel 1715 è annotato “absens”, cioè dimorante fuori parrocchia, si pensa per motivi di lavoro. Figura ancora capo famiglia nello “stato d’anime” del 1746, mentre non compare più in quelli seguenti. Da questo si deve dedurre che abbia trasferito altrove la sua residenza, anche perché, sia di lui che della moglie, mancano gli atti di morte nell’archivio parrocchiale di Tollegno.  

                   
           Il figlio Cristoforo Germano, pur lavorando molto per chiese ed oratori, fu il meno valente degli artisti Serra. E’ anch’egli chiamato “dominus” come il padre e nacque a Tollegno il 2 settembre del 1722. Poco più che ventenne sposò Vittoria Romersa e verso il  1750 si separò dal padre, formando una propria famiglia con il fratello sacerdote. Negli “stato d’anime” del 1761, 1771, e 1775 accanto al suo nome e quelli della moglie e dei figli si trova sempre l’annotazione “absentes omnes”. E dopo di tali date di lui non si trova più memoria nell’archivio parrocchiale di Tollegno. Dovette quindi, come il padre, aver trasportato altrove la sua residenza, anche se ne ignoriamo il paese.
              Fu anch’egli scultore, assai più povero del padre. Alcune sue opere furono: la custodia in legno per la reliquia di S. Anna nel 1770 per la Confraternita di S. Anna del Piazzo – un tabernacolo nel 1756 per la confraternita della SS. Trinità di Chiavazza – croce, candelieri e vasi per fiori nel 1770 per la Confraternita di Salussola -  alcuni lavori nel 1767 per la Confraternita di Mongrando S. Lorenzo – lavori nel pulpito della Confraternita di S. Rocco di Cossilla S. Grato – nel 1769 un trono per la statua della Madonna del Rosario di Magnano e forse anche la statua e nel 1770 candelieri, cartegloria e croci per la Confraternita di S. Nicola di Salussola – credenzone della sacrestia e busti di santi per la parrocchiale di Valle S. Nicolao (an. 1753) – quattro cartegloria per la parrocchia di Camandona (an. 1754) – le opere laterali dell’altare di Falletti di Camandona (an. 1751) e quattro cartegloria per la parrocchiale – la porta centrale della chiesa parrocchiale di Tollegno, ecc…    


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